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Un faro nella notte

Dobbiamo aver paura del passato che ritorna? Dobbiamo realmente temere i nostalgici di un orrore che pensavamo ormai superato? Ci sono sempre stati casi più o meno isolati, sparute minoranze di revisionisti, ma come le sette sataniche non si sognavano neanche lontanamente di uscire alla luce del sole, in qualche modo forse consapevoli loro stessi dell’abominio delle loro idee.

Francamente non ho paura di loro, non credo possano neanche lontanamente ripetere gli orrori dei loro predecessori, ma in ogni caso il loro sdoganamento, il fatto stesso che siano diventati ammissibili, lo trovo preoccupante e allo stesso tempo esemplificativo dei tempi che viviamo. Quanto male hanno fatto i governanti, di qualsiasi fazione politica, per far sì che una parte significativa dell’elettorato in quasi tutti i Paesi Europei si rivolga a questi fantasmi del passato? E quanta ignoranza culturale, politica, civica è presente per far sì che questi elettori possano pensare che votare per questi soggetti possa essere una soluzione ai loro problemi?

I disastri di chi ha governato, unito all’ignoranza degli elettori è una miscela esplosiva che non giustifica, ma fa capire come siamo arrivati fin qui e dove ancora purtroppo potremmo arrivare, se non interveniamo. E nell’epoca della manipolazione delle informazioni, dei tuttologi esperti dei social purtroppo è fin troppo facile soffiare nel fuoco del malcontento e dell’ignoranza, che si alimentano a vicenda in un circolo vizioso. Ma chi ci guadagna?

Esiste un’ora dove il buio della notte avvolge tutti i colori e li annulla, li cancella e li confonde alimentando una condizione di paura irrazionale che coinvolge tutto. E in quel momento purtroppo non serve provare a spiegare, evidenziare le mille contraddizioni. Alice Weidel, leader dei neo nazisti tedeschi, strenua difensore dei valori e della famiglia tradizionali, appassionata nemica dell’immigrazione e dell’integrazione razziale, è gay e ha una moglie dello Sry Lanka. Ma anche Hitler era vegetariano e amava gli animali. Anche un orologio rotto due volte al giorno segna l’ora esatta.

Non possiamo voltarci dall’altra parte facendo finta di nulla, ma non serve a nulla gridare allo sdegno se prima non si accende una luce, un faro che illumini e restituisca i colori autentici alle cose. Un faro che chiarisca chi ci guadagna davvero a spegnere ogni luce, a confondere verità e bugie, aggrediti ed aggressori. Un faro che dia una scossa alle persone e li risvegli dagli incubi in cui stanno precipitando.



2 thoughts on “Un faro nella notte

  1. Sono d’accordo con le tue riflessioni… e sono preoccupata, terribilmente preoccupata perché molti ormai non ragionano più ma si lasciano influenzare da chi grida più forte e ripete le sue teorie (anche palesemente menzognere) con maggior frequenza

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