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Incontri al prato, donne famose e dubbi irrisolti

Le donne ricordano solo gli uomini che le hanno fatte ridere; gli uomini solo le donne che li hanno fatti piangere (Henri de Régnier)

Cosa pensano davvero le persone? Come facciamo a sapere cosa si aspettano da noi? Le donne per esempio. Che le donne siano molto più complicate di noi, lo do per assodato, può sembrare una generalizzazione banale, ma come tutte le generalizzazioni pur non essendo esaustiva della realtà, ci si avvicina molto. Noi uomini siamo generalmente più semplici, più interpretabili, diciamolo, più scontati.

Le donne no. Non sai mai esattamente cosa si aspettano che tu faccia. Ed è talmente complicato capirlo che infatti, il più delle volte, noi maschietti toppiamo alla grande. Oppure, in un’altra buona parte di volte, rinunciamo a capire, tiriamo dritti per la nostra strada, senza tentare di cogliere le aspettative altrui. Ma siccome – come ormai sanno i viaggiatori ermeneutici più assidui – il mio compito è quello di diffondere luce e dolcezza, be’ diventa essenziale cercare di capire cosa si aspetta il tuo interlocutore. Tu pensi di dare luce e dolcezza con una parola, quando invece sarebbe meglio tacere, o al contrario, stai zitto proprio nel momento in cui chi ti sta di fronte si aspetta un suggerimento o semplicemente un conforto.

Tutto questo preambolo per raccontarvi di ieri pomeriggio. Ero al prato con Didi che aveva iniziato a giocare con un cucciolone 5 volte più grosso di lei. E mentre loro si rincorrevano felici ho iniziato a parlare con la ragazza che era lì con lui. Chiacchiere da proprietari di cani, mentre cercavo di farmi venire in mente dove l’avessi conosciuta, così magari da evitare figuracce, ma insieme alla convinzione di averla già vista, non mi veniva proprio in mente dove. Nel mentre è spuntato un altro cane e la proprietaria appena arrivata (le donne sono sempre più perspicaci di noi), le fa “ma tu sei quell’attrice famosa…“. Eh sì, era proprio lei.

Così cominciamo a parlare dei suoi film, ci ringrazia dei complimenti, ci racconta che da poco si è trasferita nel nostro quartiere dove si trova bene. Ma come ho fatto a non riconoscerla? Tra l’altro mi piace moltissimo, dai suoi personaggi si capisce che è una donna molto ironica e scanzonata. Ed io adoro le donne ironiche, dovessi elencare la prima caratteristica che mi piace in una donna è esattamente quella (probabilmente non fosse così non starei insieme ad Ale da quasi 40 anni!). Tornando a ieri, debbo dire che lei non se la tira per niente, è una persona davvero piacevole, forse più timida di quello che si potrebbe pensare. E mi sono chiesto: le piacerà essere riconosciuta? Se le chiedo di fare un selfie penserà “ecco uno che si accolla“, oppure se non glielo chiedo dirà fra sé “questo non mi ha riconosciuto, dice che gli piacciono tanto i miei personaggi, però non mi si fila per niente“?

No, capire una donna non è mai troppo semplice, ma una donna famosa è ancora più complicato. Oddio, probabilmente anche con un uomo famoso avrei avuto le stesse perplessità. Chissà in effetti com’è dover gestire la fama, dover barcamenarsi fra la soddisfazione del riconoscimento e la voglia di normalità. Nell’epoca dei social, che accorciano le distanze e rompono le barriere dev’essere sempre più complicato trovare il giusto equilibrio. Comunque, stavolta nel dubbio ho evitato ingerenze da ammiratore, ho richiamato Didi e ce ne siamo tornati a casa. Però magari la prossima volta un selfie glielo chiedo.