“Agosto, lavoro mio non ti conosco”. E sarebbe bello se fosse davvero così! Ma insomma, se non proprio tutto il mese, un po’ di vacanze, cari viaggiatori ermeneutici, ve le farete? E quando si va in vacanza, non vuoi portarti un libro per farti compagnia? Potevo quindi dispensarvi dai miei preziosissimi consigli di lettura non richiesti? Basta domande e partiamo con i suggerimenti!
Il primo riguarda Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr, romanzo ambientato a Saint Malò, (non vi nascondo che questo particolare ha influito sulla scelta, perché quando esattamente dieci anni fa andai in Bretagna, rimasi affascinato da questa splendida cittadina affacciata sull’Atlantico) durante la seconda guerra mondiale. Racconta le storie di due ragazzi, lui tedesco arruolato nella Wermacht giovanissimo, lei francese non vedente, che seppur lontani, attraverso le onde radio si ricongiungono. Una bella storia, ben raccontata, che apre un punto di vista originale sulle vicende della guerra.
Il secondo romanzo, La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead, è invece ambientato negli Stati Uniti di metà ottocento. Attraverso le avventure di un’indomita fanciulla fuggita dalla piantagione in cui era nata, si racconta la storia di un’organizzazione clandestina che aiutava gli schiavi neri a fuggire dagli Stati del sud verso la libertà. Romanzo avvincente, ricco di colpi di scena, mi dicono ci sia stato tratto anche un film, che però non ho visto. Molto bello e scorrevolissimo!
L’ultimo è il più bizzaro di tutti, a partire dall’autore. O meglio dagli autori: Wu Ming infatti, contrariamente a quanto potrebbe pensarsi, non è un autore cinese. In realtà, non è un autore in generale, bensì una sigla dietro cui si cela un colletivo di scrittori che si mettono insieme per costruire delle storie corali. Confesso la mia ignoranza, non li conoscevo affatto, ma in realtà hanno scritto moltissimi romanzi, molto diversi fra loro. UFO 78 è ambientato in Italia nei giorni del rapimento Moro. A partire da presunti avvistamenti di extraterrestri, i fatti narrati, (storie di fantasia, ma molto verosimili), ripercorrono le vicende dell’epoca, con una ricostruzione minuziosa del clima di quegli anni. Gli anni di piombo, funestati dalla droga e dal terrorismo, (rosso e nero) in cui anche i giornalisti più attenti, facevano fatica a raccontare i fatti per come realmente accadevano, perché tutto era (volutamente) confuso. Molto, molto bello! Penso che tornerò a frequentare ancora questo esperimento letterario.
Che altro aggiungere, se non un buone ferie per chi le farà (andrò in vacanza anche io, ma il blog no!) e soprattutto, buona lettura!


