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Leggera, come la domenica mattina

That’s why I’m easy, I’m easy like Sunday morning. That’s why I’m easy I’m easy like Sunday morning

Domenica mattina il tempo si ferma. Domenica mattina è come l’intervallo fra il primo e il secondo tempo del film della vita. E’ come un granello di sabbia inceppato nella clessidra del tempo, che rimane lì incerto se scendere o rimanere su. In bilico. Fra la frenesia festaiola del sabato e le ansie della settimana lavorativa.

Poi c’è la messa (per me che ci vado) e il pranzo, il calcio e tutti gli altri impegni che riempiono la giornata. Ma la mattina della domenica è un’altra cosa. E’ come una finestra che si affaccia nella vita, un momento per voltarsi indietro a valutare quello che è successo e uno sguardo in avanti per pensare a quello che accadrà, al di fuori di tutto, come la vetta di una montagna su cui arrivi un po’ stanco, un po’ rinfrancato. Dove ti fermi a riprendere fiato.

Per questo, nell’unica mattina in cui potrei dormire di più, adoro svegliarmi presto. Prima di quando sarebbe necessario, prima di ogni corsa, di ogni impegno. Rimani lì a letto a poltrire ed insieme hai la voglia di alzarti, per godere di questo momento fuori dal tempo. E’ futile la domenica mattina, non serve a nulla, non ha uno scopo, un utile da ricercare. E proprio per questo è così straordinaria. E’ leggera la domenica mattina, come cantava trent’anni fa Lionel Richie.

Almeno quanto vorrei che lo fosse tutto il resto della vita.