Trovo bellissimo e molto veritiero quest’epigramma di Marziale riportato in una delle bellissime stanze affrescate di Palazzo Te a Mantova. Di solito viene citato riguardo l’influsso dell’astrologia nelle nostre vite. Come se nascere sotto il segno dei pesci o del sagittario fosse in qualche modo determinante per quello che saremo o che ci accadrà nella vita. E quindi, per esempio, siccome Salvini è nato sotto il segno dei pesci, tutti i pesci avrebbero questo stigma dalla nascita. Poveretti, dai!
Però, al di là appunto delle implicazioni astrologiche, è indubitabile che le stelle che ci accolgono, quelle che ci illuminano facendosi presenti nella nostra vita, che interagiscono con noi, siano una variante determinante. Stelle cadenti che lasciano una scia e stelle così calde da regalarci un po’ di tepore anche nelle notti più fredde. Stelle che ci conquistano e stelle che riusciamo a conquistare, stelle che rimangono fisse o stelle che capitano per caso, che arrivano e poi vanno via, stelle brillanti in modo quasi accecante o con una tenue luce diffusa.
Se ripercorro la mia vita sono in grado di riconoscerle abbastanza chiaramente: quelle che hanno lasciato un segno permanente, ma anche quelle più fugaci, che però hanno indirizzato il corso delle cose. Quelle che ci sono state, ci sono e ci saranno e quelle che apparentemente non ci sono più, ma in realtà sono sempre con me. E se ci penso un po’ più a lungo, la gratitudine mi commuove.
