Da un paio di mesi ho ripreso a prendere la metropolitana per andare in ufficio. Il tempo è su per giù lo stesso (un’ora) che ci impiego con la macchina, ma il traffico autunnale/natalizio a volte è in grado di dilatarlo anche fino al doppio. In realtà il tragitto in metropolitana sarebbe di circa trenta minuti, aggiungiamo dieci minuti per raggiungerla da casa, dovrei impiegarci di meno. Peccato che il tratto di metropolitana che debbo prendere ha un’attesa che arriva anche a venti minuti, se disgraziatamente te ne passa una sotto il naso. Venti minuti sono tempi da treno, più che da metropolitana, ma ormai ci siamo abituati.
Da oltre dieci giorni la via in cui abito e le due perpendicolari sono totalmente al buio. Questo nonostante le segnalazioni, i solleciti, persino l’intervento di un’Associazione dei consumatori che ha scritto una PEC per chiedere un intervento. Dieci giorni al buio in un incrocio pericoloso, in una zona residenziale, senza negozi, quindi dalle 17 del pomeriggio, con la necessità di camminare con il cellulare a fare da torcia. Ormai ci siamo abituati.
La raccolta differenziata con i cassonetti in strada non funziona. A turno succede che si riempia quello dell’indifferenziato o quello della plastica, oppure quello della carta e si cominciano a vedere i cumuli per strada. Non parliamo della puzza insopportabile quando succede al residuo organico. Stamattina ho visto un bel topone che si arrampicava in mezzo ai cumuli di sporcizia abbandonati. Ecco, a quello ancora non mi sono abituato.
Tre esempi, ma potrei farne degli altri. Tutto questo alle soglie del Giubileo, un evento che porterà a Roma milioni di turisti. Milioni di persone in una città che è già al collasso, dove potrebbe diventare sindaco Gesù Bambino o forse sarebbe meglio Iron Man, ma non cambierebbe la situazione. Negli ultimi quindici anni si sono alternati alla guida della città tutti gli schieramenti politici: nessuno se n’è accorto perché non è cambiato praticamente nulla, se non il nostro livello di sopportazione.
E’ ovvio che gestire una città con 2500 anni di storia, che è praticamente un museo a cielo aperto, non sia una passeggiata, ma è possibile che tutto ciò che è in mano al Comune non funziona? Nessun servizio ha standard di qualità anche solo appena sufficienti. E ripeto, non è un problema di colore politico, perché di fatto li abbiamo provati tutti. E tutti hanno miseramente fallito. Perché è proprio la politica come gestione della polis che ha fallito e continua a non dare risposte.
Ci si abitua quasi a tutto, è vero. Ed è un bene per il colon irritabile, ma un male per il nostro essere cittadini con dei diritti. E che succede quando la politica non dà più risposte? Non sono un complottista (anzi, io odio i complottisti), ma questa situazione sarebbe la premessa perfetta se qualcuno avesse mire autoritarie. Si portano all’esasperazione le persone, poi a fronte della soluzione dei problemi, si chiede di rinunciare a qualcosa. Facciamo degli esempi? Il diritto di sciopero, la tutela della privacy, la libera circolazione, delle retribuzioni all’altezza delle esigenze. Non dico che sia così, anzi, non ci credo affatto. Ma forse almeno così questa situazione avrebbe un senso.