Riporto su questo vecchio post, perché purtroppo mi sembra quanto mai attuale. Le sentenze si rispettano, non c’è dubbio. Ma non c’è dubbio nemmeno su una cosa: se in primo grado stabiliscono una cosa e in appello l’esatto contrario, una delle due sentenze è sbagliata. Ma la vergogna è un sentimento che esiste ancora in questo paese, qualcuno che dica, “sì ho sbagliato,” c’è ancora da qualche parte?
Ma se invece tornassimo, ognuno per parte sua, a ridiventare responsabili di quello che facciamo? Come si fa a dire “non odio nessuno, ma ero disperato”. Eri disperato? Embè? Questo giustifica l’andare in piazza a sparare al primo che passa? E vogliamo parlare dei giornalisti che vanno ad intervistare il figlio undicenne di questo poveraccio? Diritto di cronaca? Ma che razza di Paese siamo diventati? Un Paese in cui 101 deputati votano contro l’elezione a presidente del fondatore del proprio partito, senza ovviamente avere il coraggio poi di dirlo. Un Paese governato da 20 anni da un uomo che ha innalzato la ricerca delle attenuanti a metafora dell’esistenza. Un Paese in cui la novità politica è un movimento fatto di portavoce, più che di individui, ambasciatori della volontà della rete. E come si sa ambasciator non porta pena. Né responsabilità.
Sì, professoressa, è vero, non sono preparato, ma ieri dovevo…
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siamo un paese dove chi semina razzismo e intolleranza raccoglie voti, siamo un paese dove basta promettere 80 euro per vincere le elezioni, siamo un paese che ha sputato sul proprio candidato all’Oscar ( l’unico al mondo ). Siamo un paese cbe ha ormai chinato la testa, che non è più capace di reggersi sulle proprie gambe, il paese che fa nascere i propri figli ed è incapace di costruirgli un futuro. Siamo l’Italia, serve un cambiamento di mentalità, null’altro.
Bell’articolo, mette sul fuoco temi che mi stanno molto chiari.
Ciao
p.s. ( il titolo è geniale 😉 )