Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?” I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “ma cosa diavolo è l’acqua?” (dal discorso di David Foster Wallace per la cerimonia delle lauree al Kenyon college, 21 maggio 2005).
Non è facile spiegare cosa sia l’acqua a due pesci. Soprattutto se a tentare di spiegarlo è un pesce anziano a due pesci giovani. Quando ero un pesce giovane, essendo un pesce curioso come una scimmia, mi piaceva imparare, scoprire cose nuove. E i pesci anziani, solitamente, ne hanno di cose da insegnare.
A un certo punto poi succede che anche tu pensi di sapere cosa sia l’acqua e allora non accetti più che qualcuno te lo spieghi. Diventi tu l’anziano e cerchi giovani pesci a cui insegnarlo. Capita però di incontrare pesci giovani che sono già vecchi, perché non hanno più voglia di imparare e pesci vecchi che sono ancora giovani, perché continuano a cercare nuove spiegazioni.
Oppure, semplicemente, dobbiamo arrenderci all’evidenza che non c’è una sincronia perfetta fra chi parla e chi ascolta, tra chi insegna e chi impara. Ognuno deve continuare a cercare e tutt’al più, i pesci anziani come quello della storiella, dovrebbero concentrarsi a sollevare domande, piuttosto che a dare risposte preconfezionate: continuare a fare domande, non accontentarsi delle proprie risposte e non far accontentare gli altri delle loro. E’ questo il regalo più grande che possiamo fare ai nostri figli e forse ancora più ai nostri nipoti. Perché questa, se non l’aveste ancora capito, è una storia di nonni e nipoti. E un nonno che insegna a farsi domande e a non accontentarsi delle risposte è come quello che al momento giusto, quando meno te l’aspetti, trova la soluzione al tuo problema. E nelle giornate di pioggia tira fuori un ombrello dal nulla.
Possa Dio benedirti e proteggerti sempre. Possano tutti i tuoi desideri diventare realtà. Possa tu sempre fare qualcosa per gli altri e lasciare che gli altri facciano qualcosa per te. Possa tu costruire una scala verso le stelle e salirne ogni gradino. Possa tu restare per sempre giovane, per sempre giovane, per sempre giovane. Possa tu restare per sempre giovane (Robert Zimmerman)
parole, come sempre, molto sagge. bel post. bravo
buona giornata 🌻
Mi piace soprattutto la nuova specie Darwiniana: il pesce-scimmia.
ecco uno di quei post “à la Giancani” che amo tanto 🙂
Sono ormai un pesce vecchio (vabbè una via di mezzo dai!)…anagraficamente parlando, ma nel cuore mi sento sempre giovane e curiosa. E poi amo anche imparare dai giovani, che hanno da insegnare anche loro, sopratutto a chi come me viene da una certa generazione, una certa cultura, certi sogni.
belle queste riflessioni sulla consapevolezza. Bravo.
Grazie Simone!
Grazie beep beep!
Pesce vecchio fa buon brodo!
🙂 riconsoliamoci così 😀
Leggerti per me ha sempre un effetto confortante 🙂