Prossimi al Natale avete dimenticato qualche regalo? Gli impegni lavorativi vi hanno distolto dagli acquisti ed ora non sapete come rimediare? Niente paura! Ecco per voi due suggerimenti che vi faranno fare un figurone con il minimo sforzo.
Partiamo con I ragazzi Burgess, di Elizabeth Strout. Una bella storia americana, profondamente americana, che ricorda i colori delle foglie d’autunno in Massachusetts. La storia dei tre fratelli, così vicini, così lontani, segnati da una tragedia che ne ha influenzato le vite in maniera determinante. Una storia che è quasi un percorso psicologico lungo i sentimenti per scoprire ciò che lega e che rende simili al di là delle più o meno reali differenze. Un romanzo da gustare con un bicchiere di whiskey, ascoltando vecchie canzoni di Frank Sinatra.
Il secondo consiglio è per una saga che mi ha letteralmente rapito quest’estate, impegnando ed assorbendo quasi completamente le mie letture agostane. Si tratta della La Saga dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard (oggi tutti consigli su autrici donne che si chiamano Elizabeth, pubblicati in Italia da Fazi, che in effetti è un editore che mi piace molto). Ovviamente vi consiglio di partire dal primo volume, Gli anni della leggerezza, ma sono sicuro che una volta iniziato non potrete fare a meno di proseguire con gli altri due (se ho ben capito ci sono poi altri due volumi che non sono stati ancora tradotti in italiano). I Cazalet sono una grande famiglia inglese e la saga ne racconta la storia dagli anni 20 fino al secondo dopoguerra. Io che amo Wodehouse non potevo non rimanere incantato di fronte a queste pagine, che descrivono quell’Inghilterra ancora legata alle tradizioni monarchiche, ma già proiettata verso il futuro. Tutti i personaggi sono descritti in maniera mirabile, tant’è che dopo un normale disorientamento, si riesce a seguirne le storie con tranquillità (comunque nel primo volume c’è un utile elenco anche con i legami di parentela che uniscono i vari protagonisti). Non mi stupirei se ne facessero una trasposizione cinematografica, perché il materiale c’è e sarebbe facilmente riadattabile.
Come sempre, buona lettura a tutti!
ma grazie…