C’è sempre qualcuno che sceglie di restare, quando tutti se ne vanno e qualcuno che sceglie di andarsene sul più bello, quando tutti restano. Perché alla fine di fondo ci sono sempre buoni motivi per rimanere e altrettanti per muoversi e ogni volta che scegliamo siamo convinti di guadagnare o comunque di non perdere qualcosa.
Come quel giocatore che ha vinto la prima manche e deve decidere se ritirarsi dal gioco o rilanciare, rimanere coerenti a se stessi o cambiare strada è sempre una scommessa. Perché qualsiasi scelta facciamo dobbiamo essere consapevoli che comunque sia il tempo passa e il mondo intorno a noi cambia, quindi anche scegliere di restare non ci libera dai cambiamenti. Né dagli sforzi, perché ci si può lasciare andare, trascinati dalla corrente o si può decidere di rimanere, contrastando la corrente con tutte le forze.
A volte invece restare o andare è una questione di tempi: come essere in anticipo o in ritardo. A volte non siamo noi a scegliere, ma è il tempo che sceglie per noi. Quando tutto si ferma intorno e noi diventiamo inutili ed incompresi precursori oppure al contrario quando tutto comincia a correre in maniera vorticosa e ci lascia inesorabili ed imperdonabili ritardatari.
Ma sia che scegliamo la coerenza dello status quo, sia che optiamo per la novità del cambiamento, una sola cosa è sempre inutile e deleteria: rimpiangere la scelta fatta. La nostalgia per quel che avrebbe potuto essere e non è stato è la vera malattia mortale, che avvelena ogni scelta. Restare o cambiare quindi alla fine forse non è neanche l’alternativa determinante. La vera determinante è amare la propria scelta o rimpiangere la scelta non fatta. La vera alternativa è fra la nostalgia di quel che non è stato e la speranza di aver fatto la scelta giusta.
C’è qualcosa da aggiungere? Va bene così anche se qualche volta a tutti capita di avere dubbi sulla scelta fatta.
Quello che stavo pensando… l’ho letto qui, scritto con bellissime parole. Grazie…
La scelta giusta è proprio quella che non ti porta al rimpianto. Ma è sempre meglio scegliere che non farlo. Cadere e rialzarsi che vivere sulle soffici nuvole. Insomma vivere la vita è un susseguirsi di scelte, cadute, ginocchia sbucciate, ma comunque di esperienze fatte e da fare