E tu, che cosa hai imparato?

Una situazione così estrema e così paradossale, lontana anni luce da qualsiasi altra abbiamo mai affrontato prima, inevitabilmente ci insegna tante cose. Quanto sia importante la vicinanza delle persone che amiamo, quanto la mancanza delle persone amate ce le rende vicine anche se sono lontane, quanto sia importante avere un cane, quanto la musica e i libri possono essere il miglior modo per passare il tempo.

Dovremmo aver imparato che il nostro stare su questa terra è un insieme di interconnessioni indistricabili e che nessuno si salva da solo. Quanto la paura faccia emergere la parte peggiore di noi, quanto siano insopportabili le norme quando sono illogiche.

Che per quanto la sicurezza o la salute siano valori assoluti, la libertà avrà sempre un valore insuperabile, che fare a meno del mare è quasi peggio che fare a meno del calcio. Che siamo irrimediabilmente deboli, ma anche incredibilmente forti. Che l’unica cosa certa del futuro è che non sarà come ce l’eravamo immaginati.

Ma con la modestia che (non) mi contraddistingue, devo ammettere che in realtà, se ci ragiono un momento, tutte queste cose le sapevo già. Tutte, dalla prima all’ultima. Allora questa tragedia planetaria non mi ha insegnato nulla di nuovo? Forse non mi ha svelato chissà quali verità che non sapevo, non mi ha aggiunto nulla in più, ma certamente mi ha fatto capire cosa potrei avere in meno.

E la scoperta di quanto sia fondamentale e allo stesso tempo precario molto di ciò che ritenevo scontato (muovermi con libertà, incontrare le altre persone, non dover giustificare il perché e il come faccio qualcosa), mi spinge a capire cosa sia davvero importante e utile nel mio modo di vivere e cosa, invece, potrei considerare superfluo o addirittura ingombrante. E su queste basi, forse sarà ora di voltare pagina una volta per tutte.

– Che cosa hai imparato? Che sai fare?
– So pensare, so aspettare, so digiunare.
– E questo è tutto?
– Credo sia tutto
(Siddharta, Hermann Hesse)

4 thoughts on “E tu, che cosa hai imparato?

  1. Più che imparato, ho capito una cosa: che le persone che mi sono state vicine in questo periodo di quarantena e che mi hanno aiutato ad alleggerire questo momento di grande pesantezza anche solo con un pensiero o con una telefonata, o quelle che ogni giorno mi hanno chiesto se avessi bisogno di qualcosa, sono le persone che so di dovermi tenere strette passata la quarantena.

  2. Credo che sia troppo presto per fare l’elenco delle cose imparate. Se andassimo avanti uno, due anni forse avremmo davvero consolidato qualcosa di nuovo. Se tutto finisse adesso, invece, ci basterebbe una settimana per tornare come prima.

  3. Io sto preparando “L’elenco delle cose che fingerò di aver imparato in quarantena solo per ammantarle di intensità”. Con la modestia che (non )mi contraddistingue.

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