L’insostenibile pesantezza della sostenibilità

Ci sono mode anche nelle parole. Desueto, ad esempio, è un aggettivo che non si usa più, non va di moda. E’ desueto, di nome e di fatto. Sostenibile invece va molto di moda. La moda sostenibile, l’energia sostenibile, l’economia sostenibile, lo sviluppo sostenibile. Che poi, ovviamente, quando qualcosa diventa così popolare, travalica, si moltiplica, diventando qualcosa di diverso da ciò che era inizialmente.

Cos’è sostenibile? Originariamente, qualcosa che si può sostenere, che si può “portare sopra” o anche sop-portare, senza fare troppo sforzo. Non necessariamente è una cosa che si porta piacevolmente: ci sono disturbi, fastidi, rotturedicoglioni sostenibili. E si differenziano proprio da quelli insostenibili, perché nonostante non siano proprio il massimo per noi, però ci si riesce a convivere.

Capite quanto siamo lontani dal senso comune che ha assunto il termine? Che nella sua forma sostantivata è diventata la panacea di tutti i mali. La sostenibilità sembra essere la meta ambita da tutti, la nuova America da scoprire e raggiungere con tutti i mezzi. Anzi, pardon, solo con quelli sostenibili. La sostenibilità è diventata sinonimo di lotta agli sprechi, energia pulita, ricircolo, crescita intelligente, opposto di tutto ciò che è invece esagerato, fuori controllo, eccessivo, smodato.

Dovremmo orientare tutta la nostra vita alla sostenibilità. Dovremmo lavorare, riposare, mangiare, divertirci in modo sostenibile. E allo stesso modo, dovremmo stancarci, annoiarci, arrabbiarci in modo sostenibile. Ma come si fa? Come si riesce, nel bene e nel male, a controllare le emozioni senza fargli oltrepassare la soglia di guardia? E poi, siamo sicuri che sarebbe un bene riuscirci? Ad esempio, si può amare, ci si può innamorare in modo sostenibile? E al contrario, non è proprio l’insostenibilità di certe situazioni negative che ci porta a reagire, a cambiare, a voltare pagina?

Insomma, non facciamo prendere troppo dalle mode, non anestetizziamo i sentimenti, perché un po’ come Venezia, la sostenibilità è bella, ma non ci vivrei.

25 thoughts on “L’insostenibile pesantezza della sostenibilità

  1. Bravo!! Io a questa moda faccio caso da anni..
    Siamo passati da “resilienza” poi da “inclusivo”, ora c’è “sostenibile”.
    Che felicità quando vedo una mente operosa!! 😘😘

  2. Hai ragione, davvero insostenibile tutta questa sostenibilità! Vita sostenibile, lavoro sostenibile, spesa sostenibile, che inevitabilmente si traduce pure in costi poco sostenibili XD

  3. Avevo lasciato un commento ieri, inerente al post ma non lo vedo. Sarà mica finito nello spamm? Con WP ultimamente accade di tutto 😦

  4. Avevo scritto di quanto mi piacevano le tue riflessioni, e di quando anni fa cominciarono a dire Tracimare , invece di straripare quando un fiume rompeva gli argini.

  5. È vero la parola sostenibile è di moda da ormai anni. Tanto che ha quasi perso significato e costringe gli sfihati come me a cercare l’etimologia, le origini, ecc. Non è nata con l’espressione “sviluppo sostenibile” in quanto ad esempio una fabbrica non può devastare la natura circostante per allargarsi e cose del genere? Se per avere tutto di plastica (comoda, per carità) dobbiamo poi trovarci coi fiumi inquinati, non ne vale più la pena.

  6. Mi piace molto la riflessione finale che rilancia il senso dell’insostenibilità, da cui possono nascere repentini cambiamenti in meglio… tutto è sempre relativo, mode e slogan ci fanno smettere di pensare.

  7. Per wittinablog
    Da noi va molto “esondare ” per il fiume

    Che ne dite di “obsoleto” ?
    Era molto usato , mia cognata aveva la mozzarella obsoleta in frigo…

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...