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Resoconto semiserio di un viaggio in Turchia / 1 Istanbul

Diciamo subito una cosa. Della Turchia avevo un’idea, condita da diversi pregiudizi, totalmente lontana dalla realtà. Sarò un retaggio culturale (“mamma li turchi!“), sarà l’identificazione automatica mussulmani=arabi, fatto sta che fin da subito, appena atterrati ad Istanbul, sono rimasto meravigliato dalla realtà che mi sono trovato di fronte. E durante tutto il viaggio, nelle varie tappe del nostro itinerario, ho avuto conferma di quelle prime impressioni. La Turchia è un Paese molto più europeo di quanto potessi immaginare: “il più orientale dei Paesi occidentali ed il più occidentale dei Paesi orientali“. Così Umut, la nostra guida, ce l’ha presentato e debbo dire che non saprei trovare una definizione più appropriata.

Umut, la nostra guida. Per la prima volta infatti siamo andati con un viaggio organizzato da un’agenzia (in realtà anche il nostro viaggio a Cuba era un viaggio organizzato con tanto di guida, ma lì come avevo raccontato eravamo solo noi e una coppia di amici, quindi non fu esattamente la stessa cosa). Fortunatamente siamo capitati con un bel gruppo di persone, tutte simpatiche e soprattutto senza nessun rompiscatole. Certo, a mente fredda posso dire che un viaggio del genere potrebbe benissimo essere organizzato anche autonomamente, con più libertà di movimento e di orari, ma è andata così. Se non altro ci siamo goduti degli alberghi a 5 stelle con tanto di Spa, piscina e – ovviamente – bagno turco!

Istanbul è più simile a Los Angeles che a Roma. 17 milioni di abitanti, di fatto tante città messe insieme, anche molto diverse fra loro. Noi abbiamo visitato i quartieri centrali, quelli più turistici, limitandoci alla parte Europea. Inevitabile considerato il tempo a disposizione, per visitarla per bene non sarebbe stata sufficiente una settimana intera, ma vorrà dire che ci torneremo!

Il nostro viaggio è iniziato con la prima di tante alzatacce prima dell’alba, questo però ci ha fatto guadagnare una mezza giornata che abbiamo trascorso iniziando a prendere confidenza con la grande città. Considerato che non era nel nostro programma siamo andati alla Torre Galata, una torre medievale di avvistamento che si affaccia sul corno d’oro (un canale che attraversa la parte europea della città, da non confondere con lo stretto del Bosforo, molto più ampio che invece divide la parte europea da quella asiatica).

Saremmo voluti salire, da lì c’è una bella visuale della città, ma una lunga fila e un biglietto di ingresso di 30 euro ci hanno fatto desistere. Così abbiamo iniziato a renderci conto di una spiacevole caratteristica locale: ogni attrazione è molto cara, molto al di là dei nostri standard. Musei, palazzi, chiese/moschee, tutto costa ben al di sopra di quanto siamo abituati da noi. Non parliamo poi delle escursioni che meritano un discorso a parte che farò in seguito. Abbiamo gironzolato un po’ nel quartiere di Beyoglu e poi siamo rientrati in albergo.

Il giorno dopo iniziava il tour vero e proprio, incentrato sulle attrazioni del quartiere di Sultanahmet, il cuore turistico della città. A pochi passi l’una dall’altra si trovano infatti il Palazzo Topkapi, Santa Sofia, la grande Moschea Blu e la Cisterna Basilica.

Iniziamo con Palazzo Topkapi, residenza ufficiale dei sultani dell’impero ottomano. Più che un palazzo una cittadella vera e propria, con palazzi e giardini che ospitavano un gran numero di persone e dominano la città da un punto sopraelevato.

Il mio amico Roberto ed io non potevamo proprio esimerci dall’immortalarci affianco a un giannizzero locale

Proprio di fronte al Palazzo sorge Hagia Sofia, la monumentale cattedrale bizantina di Santa Sofia, trasformata recentemente in Moschea dal simpatico Erdogan (“Umut, com’è Erdogan?” “Hai presente il vostro Berlusconi? Solo più ladro” Ecco, a posto così).

Mi resta il rammarico di non averla visitata. Ma a parte il costo del biglietto (anche questa 30 euro) da qualche anno l’accesso ai non mussulmani è molto limitato, si può entrare solamente da un’entrata in alto e quindi si possono vedere parzialmente i vari dipinti e mosaici. Alcune persone del gruppo che hanno voluto comunque acquistare il biglietto di ingresso mi hanno detto che non ne vale la pena. Peccato, ma speriamo che queste limitazioni vengano prima o poi rimosse.

Quindi dal palazzo Topkapi siamo andati alla Cisterna Basilica, un luogo straordinario, rimasto intatto nel corso dei secoli. Una gigantesca cisterna sotterranea, sorretta da una serie infinita di colonne provenienti principalmente da Efeso e da altri siti antichi come Hierapolis. Garantiva acqua alla città, anche in caso di lunghi assedi.

Dopo pranzo siamo stati a visitare la Moschea Blu, la più importante della città, creata ad immagine e somiglianza di Santa Sofia, proprio come risposta islamica della grande cattedrale cristiana. Molto bella, imponente, sicuramente affascinante, anche se, almeno personalmente, mi resta l’impressione che anche la più bella fra le moschee, essendo prive di immagini, non può competere con i capolavori presenti nelle chiese cristiane.

Notare la mia splendida gonna! Il resto del pomeriggio è stato dedicato agli acquisti. Prima nel Bazar Egiziano, meglio noto come mercato delle Spezie

E poi nel Gran Bazar, un mercato gigantesco, centro del mercato nero e del riciclaggio di denaro più grande d’Europa (almeno così ce l’ha raccontato il nostro Umut).

Ci sarebbe stato ancora in programma un giro per Piazza Taksim, il centro commerciale della città, ma eravamo tutti abbastanza cotti e abbiamo preferito rientrare in albergo. Al termine del nostro tour siamo tornati ad Istanbul per altre due mezze giornate. Nel pomeriggio abbiamo girato per il quartiere di Balat, con le sue case coloratissime. Quartiere molto vivace, pieno di vita e di locali.

L’ultima mattinata l’abbiamo dedicata alla visita di San Salvatore in Chorda, una Chiesa bizantina, tramutata in Museo e recentemente in Moschea che fortunatamente ha mantenuto intatti mosaici e dipinti medievali, che sono stati risparmiati dalla furia iconoclasta. E’ un po’ fuori dai giri turistici tradizionali, ma vale assolutamente la pena visitarla!

Fatto questo salto in avanti per completare la descrizione di Istanbul, riprendo il racconto del nostro itinerario, la cui prossima tappa è Ankara, l’attuale capitale della Turchia.

One thought on “Resoconto semiserio di un viaggio in Turchia / 1 Istanbul

  1. Ho un’amica che va ogni anno a Istanbul, perché è appassionata di fotografia e la ispira sempre tantissimo. Anche lei dice che è una città magnifica, piena di vita e molto diversa da come la si immagina. Sono molto curiosa di leggere il resto del vostro magnifico viaggio! 🤗

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