Avatar di Sconosciuto

Come farfalle colorate

I decenni volano, sono certi pomeriggi che non passano mai (Adriano Sofri)

Una strana forma di regressione, un malanno improvviso e improbabile che ti costringe a casa e ti fa alzare il volume dei ricordi, nelle dolci pieghe di un passato lontano.

Quando mi tenevi per mano ridendo, quando non era strano abbracciarsi per strada, ammirando il crepuscolo di febbraio che colora il cielo di rosa, quando la luce del giorno gioca d’azzardo con il buio della notte, per guadagnare qualche minuto in più e allungare il suo tempo. Ed io continuo il gioco, faccio mia questa scommessa per chiedere ancora un rinvio, ancora un po’ di tempo da passare con te.

Così cerco di lusingare il tempo, raccontandogli favole o bugie, per regalarci un sorriso rivivendo momenti della mia infanzia. Voliamo via dal presente, dalle preoccupazioni come farfalle colorate, scrollando di dosso il dolore come fanno i cani bagnati con l’acqua, facendo le linguacce al destino.

E come un film ad episodi cambia la melodia di sfondo la staffetta passa di mano e ora la mano che stringo non è più la tua, ma quella di tuo nipote, mio figlio. Rincorre un pallone che sembra non volersi fermare mai, tu sei qui vicino a me e lo guardiamo insieme ridendo.

Non smetteremo mai di inseguire la felicità.

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Ciao pa’

Finalmente il mio amore è arrivato
i miei giorni solitari sono finiti
E la vita è come una canzone

Finalmente i cieli sopra sono blu
Il mio cuore era avvolto nel trifoglio
La notte in cui ti ho guardato

Ho trovato un sogno con cui parlare
Un sogno che posso chiamare mio
Ho trovato un brivido a cui appoggiare la mia guancia
Un brivido che non ho mai conosciuto

Hai sorriso, hai sorriso
Oh, e poi l’incantesimo è stato lanciato
Ed eccoci in Paradiso
Perché tu sei finalmente mio.