Un giorno, sebbene i nostri ricordi siano una vela più lontana dell’orizzonte e il tuo ricordo sia una nave incagliata nella mia memoria, spunterà l’aurora per gridare con stupore vedendo i fratelli rossi all’orizzonte camminando gioiosi verso l’avvenire. (Ernesto Guevara)
Com’è strana la vita. Lotti per un obiettivo, spendi tutto te stesso, contro tutti, contro la logica, contro il buon senso, rischi la vita, quella dei tuoi cari e alla fine raggiungi il tuo obiettivo. Ma la lotta non finisce, anzi i nemici diventano più forti, più numerosi, tu però non ti arrendi. Vuoi fare del bene, sai di essere nel giusto, non vuoi nulla per te stesso, rifiuti ogni privilegio, rimani uno come gli altri. Il tempo passa e quello che hai costruito sembra non stare al passo con i cambiamenti, ma tu insisti, rimani solo contro tutti. Solo la tua gente è con te, perché loro, tutti loro, sono i tuoi figli e tu ti prenderai cura di loro.
Ma prorpio come ai figli, a che serve avergli dato l’istruzione, se poi non possono avere una loro opinione? Che serve aver curato le loro malattie, se non lasci loro la libertà di sbagliare? Hai preservato i tuoi figli, li hai difesi sempre, nella tua terra non c’è un’arma, non c’è droga, ma tutto questo che senso ha se non gli lasci la possibilità di scegliere? E tu, che hai sempre lottato per liberare le persone, finisci per sembrare un tiranno, tu rivoluzionario passi per dittatore.
“Voi mi condannate, ma la storia mi assolverà“. Io penso che, come spesso ti capitava, avevi ragione: come quando 40 anni fa immaginasti un presidente degli Usa nero e un papa sudamericano. La storia ristabilirà la verità. Perché la storia non finisce certo oggi. Che la terra ti sia lieve e tu possa riposare in pace, nel paradiso degli eroi.
Si dovrebbe poter comprendere che le cose sono senza speranza ed essere tuttavia decisi a cambiarle (F. Scott Fitzgerald)