Non vi piacerebbe vivere in una trama di un romanzo? Per quanto possiamo essere poliedrici, sfaccettati, multidirezionali, abbiamo un limite insuperabile: la nostra vita. Per quanto possa piacerci (a me la mia piace molto), per quanto possa essere ricca e piena di cose, sarà sempre e solo quella. D’altra parte, per quanto possiamo essere empatici, per quanto ci sforziamo di comprendere gli altri, di metterci nei loro panni, in ogni caso non ci è permesso vivere la vita altrui.
Pensate invece per un attimo se fosse una cosa possibile. Come accade nei romanzi, la trama lascia da parte per qualche pagina il personaggio principale e inizia a seguire le vicende di un altro personaggio. E tu inizi a seguire la storia con i suoi occhi, prendi il suo punto di vista e capisci magari quanto sia distante da quello del protagonista. In fondo è questa la grandezza delle storie che leggiamo o che vediamo al cinema, non sono quasi mai unidimensionali, ma ci aprono a mondi diversi, a possibilità alternative.
Sarebbe davvero una cosa fantastica. Perché, ammesso e non concesso che siamo noi i protagonisti della nostra vita, in ogni caso la trama di una storia comprende tutti i personaggi, quelli più importanti, ma anche quelli marginali. E la sua ricchezza è data proprio dalla coralità delle diverse vicende, raccontate dalle diverse voci, a partire dai diversi punti di vista. La sua ricchezza, la sua complessità ed il suo significato, che se non riusciamo a fare il salto dal singolo personaggio alla trama generale non coglieremo mai fino in fondo.
