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Settembre e la strana felicità

Il passaggio da una stagione ad un’altra è uno di quegli argomenti divisivi tipo i gusti del gelato. C’è chi odia il caldo, l’afa, le zanzare e quindi detesta l’estate. E chi pensa che in realtà esista solo l’estate e le altre stagioni le girino intorno: l’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia.

L’estate è eccessiva, per il caldo, per la luce, per le vacanze: come un amico che si ubriaca può metterti in difficoltà, ma certamente non ti farà annoiare. Potresti vergognarti di lui, ma a volte piacerebbe anche a te ballare sui tavoli e saper urlare di felicità.

Ed ora che se n’è andata puoi rimanere nella nostalgia delle sue bravate oppure metterti lì ad aspettare il suo ritorno. C’è chi comincia a fare il conto alla rovescia per Natale (tre mesi, hai voglia a contare!). Io invece voglio seguire Jovanotti e “prima che il vento si porti via tutto e che settembre ci porti una strana felicità, pensando a cieli infuocati, ai brevi amori infiniti, respira questa libertà!”