Il bambino scoreggione

Dopo tanti anni, come un flash dal passato, un fatto accaduto ieri mi ha fatto tornare in mente F. un mio amico di quando eravamo piccoli. Amico in realtà è una parola grossa. Un ciccione che non mi era per niente simpatico. A dire il vero a nessuno era simpatico, perché era il classico ragazzino iracondo e sbruffone, presuntuoso e poco intelligente. Uno di quelli che cercano sempre la rissa, che non colgono al volo le cose e quindi, inevitabilmente, diventano i soggetti preferiti di scherzi e prese in giro da parte degli altri. Ma se le meritava tutte, perché era proprio insopportabile.

Aveva un’unica capacità. Oddio, probabilmente ne aveva anche altre, ma per questa era davvero famoso. Riusciva a scoreggiare a comando. Per tutto il resto era un disastro, ma in questo, bisogna ammettere, era proprio bravo. Riusciva anche a tenere il tempo, imitando i motivetti più famosi. Un vero e proprio virtuoso del peto. Ovviamente tutti ridevamo alle sue spalle, ma lui mica lo capiva. Anzi, era orgogliosissimo di questa sua dote. E quindi noi, nelle situazioni meno appropriate, andavamo lì a stuzzicarlo, invitandolo a mettersi in mostra, facendoci poi grasse risate alle sue spalle.

A pensarci oggi, eravamo proprio dei gran fetenti. Ma eravamo piccoli, non capivamo che così facendo aumentavamo il distacco dalla realtà di questo poveraccio, facendogli credere che quella che lui pensava fosse una dote, in realtà era solo il motivo per ridere alle sue spalle. Ieri, quando quei giornalisti, nel giorno in cui muore un galantuomo, un gigante della politica come Ciampi, sono andati a intervistare Salvini, mi è tornato in mente il mio amico scoreggione. Chissà che fine ha fatto. Con i tempi che corrono, si fosse buttato in politica, magari a quest’ora era diventato il leader di un partito.

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