Vi racconto una storia.
Una storia contemporanea, che affonda però le sue radici in covinzioni antiche, in modi di pensare che andrebbero superati. Pregiudizi che ci portiamo dietro e che si fondono su ruoli prestabiliti. Quando il destino sembra già scritto e i protagonisti hanno ruoli già assegnati, come in un film. O forse sarebbe meglio dire in una tragedia.
Siamo al far del crepuscolo, tra poco sorgerà un nuovo giorno, su una via di periferia c’è una donna di trentacinque anni, italiana, che sta tornando a casa, dopo una nottata brava trascorsa fuori. La donna è palesemente ubriaca e il destino o chi per lui le fa incontrare sulla sua strada Boukare Guebre, trentanove anni, operaio, originario del Burkina Faso.
In quest’Italia che fa di Striscia la Notizia una fonte di informazione attendibile, che elegge Fabrizio Corona nuovo guru della comunicazione, ce lo immaginiamo come potrebbe proseguire il racconto di quella storia…l’extracomunitario ferma la donna e approfittandosi di lei la violenta, lasciandola esamine sul bordo della strada. Soccorsa dagli operatori del 118, morirà in ospedale. Forte sdegno del governo e delle istituzioni, l’opinione pubblica chiede pene esemplari, si organizzano cortei, manifestazioni e raccolte fondi per i familiari della vittima.
Ma nessuna storia è uguale a se stessa. E la vita a volte prende strada inaspettate, anche se altrettanto tragiche. La vera storia racconta di Boukare, padre di tre figli, in sella alla sua bicicletta, che si è alzato presto come sempre, per fare il primo turno nella fabbrica dove lavora. La donna, a cui hanno restituito da poco la patente ritirata per guida in stato di ebbrezza, a bordo della sua auto lo prende in pieno, lasciandolo esamine al bordo della strada. Soccorso dagli operatori del 118, morirà in ospedale. Lei non si ferma per aiutarlo o verificare come sta, non chiama i soccorsi, prosegue la sua corsa fino a quando non è costretta a fermarsi per rimuovere la bici, incastrata sotto la vettura.
Il fatto è successo circa due settimane fa. Per lo sdegno generale, la richiesta di pene esemplari, i cortei, le manifestazioni e le raccolte fondi forse non è la storia giusta. Forse l’informazione è troppo presa a sapere su Facebook come andrà a finire la relazione coniugale della premier con il suo compagno. Probabilmente bisognerà aspettare una storia più adatta.