Te lo ricorderai quell’inizio di luglio che sembrava fine agosto. Era un estate che doveva ancora iniziare e invece era già finita. Era una storia senza né capo né coda, iniziata per sbaglio, finita prima di cominciare. L’ultimo giorno. Perché le storie importanti, quelle che iniziano quando non ci speri più e terminano in un battito d’ali, iniziano e finiscono sempre l’ultimo giorno. Quando il tempo vola via, quando il tempo sembra non esserci più.
E invece c’è ancora. Poco, ma c’è. Quel poco per iniziare e terminare quelle storie che poi rimangono lì per sempre. Perché non conta la durata, non conta la qualità. Conta il momento. Quel preciso istante in cui le labbra si incontrano.
E poi c’è il gatto che sembra impazzito, salta e corre, gioca da solo o forse con un fantasma, il fantasma del nostro amore. Non ha senso quello che fa, ma sembra divertirsi. Un po’ come noi. Baciami, baciami ancora e non parlare! Perché qualsiasi cosa dici sembrerà stupido, come il tuo gatto che vorrebbe prendersi la coda. Ci rivedremo, ti scriverò, non ti dimenticherò mai. Quante cose stupide mi vengono in mente ora. Ma oggi ho 13 anni e non mi sembrano affatto stupide.
E forse anche quando ti torneranno in mente tra trent’anni non saranno più così stupide. Forse non le ricorderai nemmeno. Ma il momento no. Quello non lo dimenticherai mai.