Istintive sintonie e radio libere

E poi succede che accendi la radio e senza neanche toccare la manopola, così improvvisamente trovi una nuova stazione che manda un segnale perfetto. Non conosci troppo bene quale stazione sia, che musica manderà in onda, se suonerà le tue vecchie canzoni o ti farà conoscere nuove cose. Ma la sintonia è immediata, chiara, quasi naturale. E tu sei anche un po’ perplesso, ti chiedi come, se, perché.

Ecco soprattutto perché.

Ma non c’è alcun perché. La sintonia è istintiva, è come un riconoscersi che precede il conoscersi. Poi per conoscere che musica trasmetterà, basta lasciare accesa la radio. Fermarsi ed ascoltare. Una radio, come diceva Finardi può darti tantissimo, perchè con la radio si accende la fantasia e non si smette di pensare. Certo non puoi chiedergli quello che non ti può dare. Non potrà darti figure a colori, è anche inutile aspettarselo. Però potrà raccontartele, potrà fartele immaginare.

Perché forse è vero, come mi ha scritto una saggissima (a sua insaputa) blogger l’altro giorno: scrivere è parlare, leggere è ascoltare. Scrivere (e parlare) è prima persona, leggere (e ascoltare) è seconda. E tutti (chi più, chi meno) siamo bravissimi sulla prima e più deboli sulla seconda. “Ma se una radio è libera, ma libera veramente, piace anche di più perché libera la mente”. Basta rimanere in ascolto!

 

10 thoughts on “Istintive sintonie e radio libere

  1. La musica. Regala sottofondo in alcuni momenti, diventa protagonista in altri. Bisogna saperla scegliere bene. O aver qualcuno che te la passi sottobanco. Anche la musica da cazzeggio ha un suo perché. Eccome.

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