Ci sono due modi per tornare da una battaglia: con la testa del nemico o senza la propria
Domenica 25 giugno 1876. C’era un ombra fra le tue certezze. Fra le tue certezze di uomo di successo. Di uomo abituato a raggiungere tutti gli obiettivi con il massimo dei voti. Con il massimo dei voti e il plauso degli astanti. La tua lunga chiamo bionda, i tuoi baffi, tutto trasuda successo, anche il più piccolo particolare. L’immagine conta, eccome se conta e tu lo sai bene. Hai costruito la tua immagine giorno per giorno, senza tralasciare nulla, per arrivare ad essere quello che sei. Un mito, un eroe. E hai faticato per arrivarci, hai lavorato sodo, perché nessuno ti regala nulla. Ma c’era un’ombra. Ero io.
Mi hai difeso, hai cercato di proteggermi a volte. E mi hai spronato, hai provato a tirar fuori il meglio da me. Hai provato a darmi fiducia, mi hai insegnato a non accontentarmi perché c’è sempre da migliorare. Ma io non ero come te. Io non sono e non sarò mai al tuo livello. Tu sei una montagna troppo alta da scalare. Alla tua ombra mi sono riposato quando mi sentivo stanco e mi sono protetto quando fuori era troppo dura per stare. Ma non puoi chiedermi di essere alla tua altezza, di essere montagna come te.
Ci hai guidato tutta la notte, come sempre sei stato il primo, quello che ha dato l’esempio. Oggi ci sarà battaglia, hai detto. Oggi entreremo nella storia. Ma stavolta George hai fatto male i tuoi calcoli. Stavolta il grande George ha sbagliato! Lo vedo nei tuoi occhi, l’ho visto tante volte quando guardavi me. Quando mi compativi e mi disprezzavi, perché non ero come avresti voluto. Ma ora finalmente è diverso. Ora stai guardando te stesso e la tua sconfitta.
Pensami come qualcuno che non ti sei mai immaginato. Ricordami come un eroe incompiuto. C’ho provato George, fino all’ultimo, ma non ci riesco. Per essere eroe devo essere te. Per questo ora, nel giorno della tua sconfitta, ti salverò. E’ stato facile colpirti alle spalle, ti fidavi di me. E facevi bene, perché io non ti ho mai tradito. Deluso sì, forse, ma tradito mai. Ecco, ora che sei qui inerme sembri quasi un bambino. Ho tagliato i tuoi capelli mentre dormivi, nessuno si accorgerà dello scambio. Finalmente potrò restituirti un po’ di quello che mi hai dato. Io guiderò il 7 cavalleggeri al massacro, io ti farò entrare nella storia e nella gloria. E mio sarà lo scalpo che stasera adornerà la tenda del nemico.
Custer e la collina dell’ultima battaglia…faresti felice mio padre che ha una collezione di Tex infinita!!!! 🙂