Resoconto semiserio (ovvero minchione) di un viaggio a Londra

L’idea che un blog che ha la parola viaggi nel titolo non parli di viaggi mi piaceva molto, perché sottolineava l’intrinseca minchioneria del contenuto. Però adesso questo soggiorno londinese merita due righe di commenti e così inauguro una nuova categoria: i Diari di viaggi.

La vacanza non poteva cominciare peggio. Arrivati a Ciampino abbiamo scoperto che a causa di uno sciopero dei controllori di volo la partenza prevista per le 10 era spostata forse, non sappiamo, chissà, alle 16. In realtà poi siamo partiti alle 19, bruciando la prima giornata e mandando giù tali e tante maledizioni al personale Enav e ai sindacati tutti, che mi stupisco che non sia stata segnalata dai giornali una qualche epidemia di dissenteria fra le suddette categorie.

Effettivamente, abbandonando per un attimo il tono minchione, mi chiedo, se sia giusto che per rivendicare i miei diritti io debba scassare i minchioni rovinare i programmi di persone qualunque che non hanno alcuna responsabilità di quello che mi capita. Lo sciopero dovrebbe essere un mezzo per colpire il proprio datore di lavoro affinché riconosca dei diritti violati. Ma è mai possibile che io diventi ostaggio delle tue richieste? E’ possibile che per far valere queste richieste tu possa impunemente colpire i miei diritti? Tra l’altro al datore di lavoro se ne sbatte allegramente gli zebedei non importa assolutamente un fico secco dello sciopero in questione, non viene minimamente scalfito da queste azioni. Va be’, torniamo minchioni che forse è meglio.

A differenza di Venezia (che com’è noto è bella ma non ci vivrei), penso proprio che a Londra potrei viverci molto volentieri. La città mi è piaciuta veramente tanto. Al di là delle varie cose da vedere, i musei, le attrazioni è la sua atmosfera cosmopolita che ti avvolge e ti affascina. Mi dà idea che 2000 anni fa, Roma ai tempi dell’impero doveva essere una cosa del genere. Passeggiando per strada o entrando in una vagone della “tube” potresti incontrare qualcuno con una tazza del cesso in testa e probabilmente nessuno si volterebbe a guardare. Una tazza del bidè no, perché quello non ce l’hanno (da qui il simpatico nomignolo di culizozzi, come vengono affettuosamente chiamati dai nostri compaesani che vivono lì gli abitanti della perfida Albione).

E parliamo dei compaesani. Sono tanti, forse anche troppi! Li incontri ovunque, ma non solo turisti. Praticamente ci sono più italiani a Londra che a Bologna. Avrete la sensazione di essere in Italia molto di più prendendo un vagone della District o della Circle Line, piuttosto che la linea B della metropolitana di Roma in direzione Re Bibbia. Nonostante questa presenza esagerata non sono riuscito a bere un caffè decente e questo forse, a parte il già ricordato bidè, è l’unica cosa che mi è mancato dell’Italia. In realtà mi sono mancati anche un sacco di soldi per comprare tutto quello che avrei voluto, ma per quello non c’era bisogno di andare a Londra. Che è una città carissima. Qualsiasi cosa costa molto di più che qui ed il fatto che la Sterlina stia ormai veleggiando verso un euro e mezzo non aiuta. Ottima la scelta del residence, che almeno la sera ci ha permesso di mangiare in modo decente, senza farci spennare.

Ma veniamo al racconto, se no che resoconto è? In 4 giorni non si riescono a vedere tutte le cose che varrebbe la pena visitare, perché in realtà, a secondo dei gusti e degli interessi ci sarebbe da trascorrere un mese senza vedere tutto. Anche i posti che visiti puoi vederli sommariamente in due ore, come abbiamo fatto noi o passarci giornate intere. Essendo un gruppo eterogeneo, fatto anche di pargoli piccoli, adolescenti e diversamente giovani, abbiamo cercato di mischiare cose serie a cose più frivole. Quindi in rapida carrellata ecco a voi la nostra 4 giorni a Londra.

Primo giorno, mattino British Museum, pomeriggio giro a Piccadilly e strade dello shopping. Secondo giorno, mattino Westminster e Big Ben, la Tower of London, pomeriggio giro in battello sul Tamigi fino a Greenwich (che a differenza di tutte le regole di pronuncia che ci hanno insegnato si dice Grenich. Se dite Grinuich, come abbiamo sempre fatto, vi guardano con aria fessa e non vi capiscono). Terzo giorno il mercato di Campden Town (secondo la mia personalissima classifica il posto più bello di tutti), poi nel pomeriggio qualcuno al Museo delle Cere e qualcun altro al tour guidato a Stanford Bridge, casa del Chelsea. Quarto giorno giretto a Hyde Park a rincorrere gli scoiattoli e visita al museo di Storia Naturale, pomeriggio da Harrods (forse l’unica tappa che non rifarei: immaginate una Rinascente di Piazza Duomo a Milano a cui hanno dato epo e doping fino a farla esplodere).

Mancano ancora un sacco di cose: la National Gallery, Portobello, London Eye, un musical e una partita di calcio in uno dei tanti stadi della città. Insomma, Londra chiama e noi ci torneremo, speriamo presto.

25 thoughts on “Resoconto semiserio (ovvero minchione) di un viaggio a Londra

  1. Da Harrods ci tornerei solo per guardare quello spettacolo che c’è al reparto del pesce fresco, dai soffitti al contenuto del bancone alla serie di scatole di caviale.

  2. Era solo perché hai scritto che li non ci torneresti … Io si, ma solo per questo motivo… Una sbirciata per riempirmi gli occhi

  3. Londra è meravigliosa! Io ci sono stata solo una volta per 10 giorni, e me sono pazzamente innamorata! Spero di tornarci un giorno..
    Ad Hyde Park io ci passerei la vita, le due volte che ci sono stata urlavo “SCOIATTOLINIII” come un’ossessa, della serie, facciamoci riconoscere pure qua!

    Per il discorso dei compaesani ti do ragione, ovunque mi trovassi beccavo qualche italiano. C’è anche stata una scena alquanto bizzarra, davanti alla vetrina di un negozio che vendeva dolcetti giapponesi, io ero li col mio ragazzo a dire “Ooh chissà come sono quelli” e alle mie spalle spunta una signora italiana di una settantina d’anni che comincia ad elencarmi ogni dolcetto e a consigliarmene alcuni xD
    È stata un’esperienza incredibile comunque!

  4. Romolo, in caso di sciopero, che ti ricordo è un diritto costituzionale….la compagnia aerea deve riprogrammare la partenza molto prima di arrivare all’aeroporto…. Rivolgiti ad un’Associazione dei Consumatori per rivendicare i tuoi diritti…e lascia che anche gli altri difendano i propri….;)

  5. Ottimo racconto. Ho notato anche io una cosa: gli inglesi non brillano di pulizia. Ok, generalizzo, ma nei viaggi che ho fatto nella terribile Albione, questo è stato un tratto ricorrente.
    Una cosa che mi piace dire è: non è vero che si mangi così male.

  6. Ma sul mangiare c’è talmente tanta varietà che dipende solo da cosa ti piace. E da quanto vuoi spendere! Certo la cucina italiana se la sognano!

  7. Ma certo, c’è sempre qualcosa da mangiare.
    All’estero non tocco un piatto italiano neanche con il fucile puntato alla testa…

  8. Come scrivevo a Zeus, si mangia come vuoi, nel senso che trovi tutti i tipi di cucine esistenti al mondo. Noi come dicevo eravamo in residence, quindi la sera cucinavamo. Di giorno stando in giro abbiamo provato una sacco di fast food. Il migliore è una catena francese, Pret a manger, qui a Roma non c’è non so se sta a Milano. Panini davvero buoni e soprattutto molto più salutari di qualsiasi Mac o Big burger. Siamo stati una volta in un pub per mangiare il famoso Fish & chip, ma ti dirò, niente di ché.

  9. Sorvolo sullo scipoero visto che non mi trovo d’accordo con te nenache su una virgola…
    Contenta che il viaggio sia stato positivo bidet a parte.

  10. Lo so che non è un discorso semplice, ma nei servizi di pubblica utilità io sono convinto che lo sciopero come forma di rivendicazione dei diritti sia inefficace (alle compagnie non fa alcun danno) e iniquo, perché appunto coinvolgi degli estranei nelle tue battaglie. In Giappone si sono sviluppate forme diverse, ne parlò anche Cofferati qualche anno fa, ma forse ancora non siamo pronti culturalmente ad accettarle

  11. Ma come non siete andati al National Gallery? E manca anche la Tate Gallery, ancora più bella, ma soprattutto sono musei gratis! Sì Camden Town è molto bella. Carnaby street l’avete vista? E Buckingham Palace con il cambio della guardia? Covent Garden(che è la mia preferita)? In effetti Londra è così grande che dovrai tornarci! Io ci sono stata una decina di volte credo, ma non perchè la ami come città(non ci vivrei mai)!

  12. Buckingham palace ci siamo passati, ma non quando c’era il cambio della guardia. Le altre mi mancano, ma appunto come ti dicevo, voglio assolutamente tornarci!

  13. Sarà che “ai miei tempi” quando ero costretta a fare a piedi via Santa Croce in Gerusalemme/ via Tuscolana altezza Lucio Sestio, invece di sbraitare contro i metalmeccanici (che in quel periodo avevano da rivendicare), si dava loro man forte e pazienza se arrivavi con lo zaino che strusciava e la lingua di fuori…diciamo che ci fa comodo…la comodità. Senza arrivare in giappone (che non è che amo molto…) ti ricordi lo scipero dei camionisti francesi qualche anno fa? Li hanno sostenuti anche se il latte non arrivava, alcuni beni erano difficili da reperire, benzina non ne parliamo…40 giorni. Noi per due giorni di scipero dei benzinai facciamo il caos….Pensiamoci.

  14. Non pretendo di dire cose risolutive su un argomento così delicato e complicato. Però, ripeto, la cosa che secondo me non fa tornare i conti è che il soggetto che dovrebbe essere colpito da queste azioni, non viene minimamente scalfito. Ma lo sai che la società che gestisce le metro di Roma utilizza le giornate di sciopero per fare manutenzione? La proposta che fece Cofferati (che rischio il linciaggio!) era una sorta di sciopero bianco: i lavoratori avrebbero versato su un fondo la paga del giorno in cui avrebbero dovuto scioperare e l’azienda ne avrebbe dovuto versare il doppio. Il fondo doveva essere impiegato per la formazione o per altri usi decisi pariteticamente. Non so se potrebbe funzionare, ripeto forse è anche una questione culturale, però io un tentativo pilota lo farei

  15. A parte il terrore dell’aereo, (posso andarci con la nave e l’auto) penso che Londra sia una città lontana dalla mia sensibilità. Forse sbaglio, sono stato a Parigi e sono rimasto estasiato. Immagino Londra come una metropoli un pò grigia (come il famoso fumo di Londra) e forse, contradditoriamente, gli inglesi non mi sono neanche molto simpatici ! …. Ma sono solo tanti forse e tante sensazioni anche sbagliate ! Non so …. Per ora Londra è all’ultimo posto. Prima di sicuro, viene Berlino.

  16. Pingback: Resoconto semiserio di un viaggio a Cuba. 3 – l’itinerario | Viaggi Ermeneutici

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