What a terrible Year, what a beautiful Year

Tradizione vorrebbe che vi intrattenessi con un post di bilanci dell’anno: i migliori libri, i più bei cd, le cose belle successe in questo 2015, magari condito con folletti e teatri di Sidney. Ma se penso alle tragedie di quest’anno, le guerre che bussano alle nostre porte, il dramma dell’immigrazione il caos senza fine in cui è avvolta Roma, lo smog che attanaglia l’Italia, mi verrebbe voglia piuttosto, di soffermarmi con voi sulle prospettive della coltura della barbabietola in Abruzzo. Come dite? Meglio le classifiche? Va be’, contenti voi.

Ma che dire? Sui libri ve le sfrancico già ben benino con i consigli di lettura non richiesti. Certo questo 2015 ha visto i grandi ritorni di Adamsberg e di Hap & Leonard. Quasi non ci speravo più e invece nessuno dei due ha tradito le attese. Sui nuovi innamoramenti per Peter May e David Lehane vi ho già raccontato. Ribadisco quanto già detto, tanto ero contrario al Kindle, quanto ora non potrei farne a meno: riuscire a leggere in metropolitana senza perdere il filo e a letto senza rompere gli zebedei alla moglie, mi sembrano già di per sè ottime motivazioni.

Sulla musica c’è già quel gran minchione di Zeus che ci fa ampiamente capire come non ci sia più nulla da ascoltare che non abbia almeno trent’anni. Poi a me le novità difficilmente mi entusiasmano. E non penso c’entri il fatto che ahimè sono entrato nel fatidico 50. I gusti musicali su per giù sono gli stessi che avevo trent’anni fa, quindi o ero già vecchio allora (il che è possibile, anzi probabile) oppure in effetti il rock ha uno splendido futuro alle spalle. In ogni caso What a terrible World what a beautiful World dei Decemberists è un gran bel disco e pure il ritorno di Jeff Lynne con Alone in the Universe merita una menzione. La grande delusione dell’anno secondo me è Drones dei Muse, assolutamente al di sotto dei loro cd precedenti.

Fra le cose belle capitate nell’anno sicuramente mi vengono in mente i viaggi all’estero. I giri a Londra-Praga-Barcellona in rigoroso ordine di quanto mi sono piaciute, sono stati davvero fantastici (certo anche la Lazio che arriva terza in campionato non è stato male). C’è poco da dire: viaggiare resta il modo migliore di spendere i soldi, il regalo più bello che ci possiamo fare. Viaggiare con le persone che ami poi è davvero il massimo. Insomma, i viaggi ermeneutici non sono male, ma i viaggi veri sono meglio!

Se invece dovessi scegliere una sola giornata dico che sabato 6 giugno è stata davvero una giornata da ricordare. E non perché la juve abbia perso la finale di champions con il Barcellona (pur non essendo juventino mi è dispiaciuto). Quel giorno è stato il mio personalissimo ritorno al futuro ed è stata proprio una gran ficata!

In conclusione comunque un anno, che ricorderò con piacere. Ma ormai dovreste conoscermi, per me il bicchiere è sempre mezzo pieno…generalmente con dentro qualcosa di alcolico! Perché come ho letto in giro sul web, l’ottimista è quello che vede nella pioggia un buon modo per lavare la macchina e nella grandine il principio di un buon mojito.

31 thoughts on “What a terrible Year, what a beautiful Year

  1. Ammetto che sono anche io combattuto su questa cosa dei Folletti… tanto non cambia niente per me. Non mi gratificano né mi sminuiscono. Bah.
    Grazie per la citazione ahahahahahhahaha… sono contento di essere un po’ il punto di non ritorno della musica. Il fratello brutto e cattivo che non si mostra in famiglia. La pecora nera. Molto di quello che ascolto ha più di 20/30 anni, perciò non posso che concordare… anche se con alcune differenze nella “pesantezza” degli ascolti.

    Forse un riassunto così lo faccio anche io… e a morte i folletti.
    Buon anno!

  2. Grazie per avermi fatto sentire un coglione… 🙂 io i folletti li ho pubblicati, cosi con leggerezza, mica per altro… Quest’anno non ho fatto alcun commento, già l’anno scorso ho detto che penso di capodanno. Il resto le feste per me sono famiglia e intimità, mi sto riposando. Un augurio.

  3. Io sono ferma a Capossela da vent’anni. Dei Decemberists non sapevo nemmeno l’esistenza, ma, visto che, immagino, si rifacciano ai Decabristi allora me li vado ad ascoltare. Auguri, Romolo:-))

  4. Che bel post, Romolo! 🙂 Mi hai fatta tanto sorridere. Ma dimmi: coltivano davvero le barbabietole in Abruzzo? Prima o poi vorrei vedere una piantagione (è una di quelle cose che sai che esiste, ma non dove trovare – almeno per me).
    E più che la delusione dell’album dei Muse è il modo in cui hanno monopolizzato con una cosa come 5-6 date il Forum qua. Follia.
    Buon anno nuovo!!! 🙂

  5. I folletti quest’anno li ho lasciati nella scatola anche io… Bello questo tuo riepilogo, avrei da dire parecchio anche io su questo 2015 che è stato pienissimo, ma non è il momento giusto per farlo. Mi sto preparando a una bella sfida e le mie energie sono tutte concentrate li. La definizione di ottimista è fantastica!
    Buon anno, per il prossimo ti auguro di poter fare ancora meglio 🙂

  6. Auguri! E che ne diresti di un caffè milanese nel 2016? 🙂
    (Anche mio marito snobbava il Kindle e ora non ne può più fare a meno. E può leggere a letto senza darmi fastidio con la luce!)

  7. 3 dichiarazioni memorabili e inconfutabili: 1. Il rock ha uno splendido futuro alle spalle 2. Viaggiare con le persone che ami é davvero il massimo 3. Quella sugli ottimisti
    1 su cui non concordo: Drones, sebbene non sia il loro album migliore, mi è piaciuto molto, ma forse sono influenzata dal concerto memorabile di quest’estate
    1 cosa che aggiungerei Ritorno al futuro – i 25 anni al Cinema, che pure é stato memorabile!

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