Lo capisco, per carità, “adozione del figliastro” suonava male (che è un po’ come dire la chiamavano “bocca di Rosa” perché “mignottone” pareva brutto), ma anche stepchild adoption non è che sia proprio una gran ficata. Potremmo chiamarla “Ernesto”, ma per comodità invece la chiameremo “essea”.
Capisco pure che forse in un blog minchione come questo, certi argomenti seri non dovrebbero avere dirito di cittadinanza. D’altra parte siamo un Paese in cui i comici fanno i politici, i politici fanno ridere e mandiamo a rappresentarci in Europa uno come Salvini (no, voglio dire, Salvini…). Quindi perché mai un blog minchione come questo, invece che so, di raccontarvi come si cucina il pollo con i peperoni, non dovrebbe arrogarsi il diritto di parlare di cose serie?
Tutto ciò premesso vi dico che io sono favorevole alla essea. E lo sono per lo stesso motivo per cui sono contrario all’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. Il motivo è che invece di ragionare sulla rava e la fava del diritto (e pure del rovescio), se si guarda l’interesse del bambino non si può non essere a favore. Allo stesso modo in cui non si può non essere contrari invece all’adozione per le coppie gay.
Lo so, ora starete pensando, ecco il solito minchione che si contraddice. Ma invece no (cioè, sì, sono un gran minchione, ma non credo di contraddirmi). Purtroppo c’è molta ipocrisia e molta ideologia su questi argomenti. Si diventa tifosi, neanche stessimo parlando di calcio: la lobby gay contro la lobby cattolica, il Vaticano e i cattocomunisti. E così, come in tutte le dispute fra tifosi, si perde di vista il cuore della questione, per schierarsi con la propria squadra. E il cuore della questione sono i bambini.
Parto da un presupposto. Secondo me avere un figlio non è e non può essere un diritto. Per nessuno. Dovrebbe essere un diritto avere un padre e una madre. E per questo che penso non sia giusto che due uomini o due donne possano adottare un bambino. Non perché lo travieranno, non perché non potrebbero dargli tutto l’amore, le attenzioni, l’educazione di cui avrà bisogno. Semplicemente perché hanno già deciso prima, che quel bambino crescerà senza un padre o senza una madre. E non è giusto. Per lui, non è giusto. Tralascio qui altri motivi che mi fanno essere contrario, ma che non c’entrano con questo discorso.
Ma allo stesso tempo, se le circostanze della vita (e ce ne possono essere milioni) ti portano a crescere in un contesto diverso da quello naturale (che è e resta quello dove c’è un padre e una madre), in un contesto che potrebbe anche essere migliore di quello naturale (perché a volte c’è chi avrebbe dovuto fare di tutto nella vita, tranne il padre o la madre), mi sembra logico che la persona che ti ha accudito e cresciuto, possa fare (anche ottimamente) le veci di un genitore naturale. Può essere una nonna, uno zio o il compagno (o la campagna) del genitore naturale. Perché il genitore è chi ti cresce, chi ti addormenta la sera, chi ti misura la febbre, chi ti insegna le filastrocche e ti asciuga le lacrime quando cadi e hai le ginocchia sbucciate. Può essere chi ti mette al mondo, ma non è detto.
Detto questo, prendete un pollo e fatelo a pezzetti (io preferisco solo cosce e sovracosce perché il petto non mi piace, ma voi fate come ve pare), fatelo rosolare con olio, aglio e peperoncino. Dopo di ché aggiungete i peperoni, a cui avrete tolto i semini dopo averli tagliati a strisce. Per una questione di buongusto cromatico evitate di mischiare quelli gialli a quelli rossi: o li mettete gialli o li mettete rossi. Ma ci sono anche quelli verdi. Aggiungete sale, salsa di pomodoro, lasciate cuocere e buon appetito!
Ci sono alcune questioni delicate sulle quali ammetto di non avere le idee proprio chiarissime. Proprio perché cerco di guardare alla sostanza e non alla forma. E in alcuni casi la sostanza é più complicata della forma (nonostante viviamo in un Paese che della forma ha fatto il suo modus vivendi, operandi e inculandi!). Sono d’accordo che fare un figlio non sia un diritto e per quanto capisco che per alcuni sia addirittura doloroso comprenderlo, questo é un pensiero da cui non mi sposto. Sul resto ho molti dubbi. Se ad esempio un bambino venisse cresciuto dalla zia insieme alla sua convivente? Non é una provocazione, solo una domanda per approfondire discorsi che secondo me necessitano sempre di essere approfonditi…come il pollo ai peperoni eh, intendiamoci 😛
Concordo con te. Da giurista non posso che difendere il diritto del bambino, E avere un figlio a tutti i costi è egoismo.
Condivido… (https://papillon1961.wordpress.com/2015/05/25/over-the-rainbow/)
Questo non è un blog minchione, è un blog che dice le cose senza aver paura di prendere posizione.
Io condivido tutto di ciò che hai scritto.
Meno una cosa: preferisco l’ala….
Io che sono stata adottata ho avuto modo di farmi un’idea di cosa voglia significare e dei motivi per cui a volte un bambino viene adottato. Per questo non sono contraria all’adozione da parte di gay. Preferisco l’amore di due persone dello stesso sesso che un padre e una madre che non sanno essere tali, ma sono legittimati dalla legge solo perché del sesso “giusto”…
Condivido ciò che hai scritto, ma per opinione personale non sono del tutto contraria all’adozione da parte di coppie dello stesso sesso… ma capisco il tuo ragionamento, non voglio schierarmi contro nessuno, personalmente vedo il diritto del bambino più come il diritto ad essere amato, che siano uomo o donna i genitori… ma è la mia opinione 😉
Se un bambino crescesse con la zia e la sua convivente perché un domani non dovrebbe sentire “famiglia” quel contesto? Neanche io ho le idee chiare, quelle poche che ho ho provato a scriverle qui. L’interesse primario del bambino penso sia l’unico faro da prendere in considerazione
Egoismo puro. Come quello che ti porta ad avere un figlio di cui invece potresti essere nonno!
Grazie Fulvia!
Ma certo Dora, non si può dire in assoluto cosa sia meglio. Ribadisco, c’è gente cresciuta con i nonni o con estranei che è molto più equilibrata e felice di persone cresciute in ambiti familiari “malati”. Però, astaendo le situazioni particolari, io penso che ognuno di noi avrebbe diritto ad un padre ed una madre
Penny, opinione assolutamente condivisibile
D’accordissimo, é solo molto difficile capire quale sia il bene del bambino…comunque, é un articolo molto bello e pieno di spunti di riflessione…
Per non parlare della ricetta del pollo con i peperoni!
Certo, sono d’accordo con questo pensiero di partenza. Ma non è una regola sempre rispettata, né dalla natura né dall’uomo. Se pensiamo alle ragazze madri e ai vedovi, per esempio. Quel che voglio dire è che se non si uscirà al di fuori di questo giusto e logico ragionamento non si penserà mai veramente al bambino. Non basta dire che il sole fa bene alle ossa, si deve pretendere e fare in modo che esso splenda sempre, ma se ciò non è possibile allora ci si deve per forza rivolgere ad altri rimedi…
Non sono un padre e una madre le figure necessarie nella crescita di un bambino, ma è l’amore e il rispetto per il bambino, da chiunque esso provenga… Come dici tu non sempre i bambini crescono con entrambe le figure.
Dico questo perché non mi baso solo sulla mia storia, ma su quella di tanti… E perché dei bambini io ho deciso di farmi portavoce
Ah quella é impossibile poi!
Per me l’unico diritto di un bambino è quello di essere amato e di vivere serenamente la propria infanzia, e questo lo può avere con una mamma e un papà, con due mamme, o con due papà.
Una coppia dello stesso sesso può fare sia da mamma che da papà allo stesso tempo, non c’è necessariamente bisogno della figura maschile o femminile, e anche se ci fosse bisogno, i parenti o gli amici sono fatti anche per questo. Ci sarà sempre una zia o uno zio come modello di riferimento.
Spero capirai quello che intendo perché quando parlo di quest’argomento faccio sempre fatica a spiegarmi nel modo giusto xD
Scusami il disturbo, volevo avvisarti che ti ho taggato qui https://lastanzadelsilenzio.wordpress.com/2016/01/17/tag-4-espressioni-dialettali/ se ti va..
Buona serata 🙂
Io credo che i bambini abbiano principalmente bisogno di amore e stabilità e ed è vero che un bambino è di chi lo cresce, proprio per questo in una società in cui le coppie scoppiano e i bambini hanno un padre e una madre è un compagno della madre è una del padre e tanti nonni e fratelli acquisiti, il sesso dei genitori non importa. Io sono favorevole all’adozione di bambini da parte di coppie gay come etero, toccherà a un giudice stabilire se quella coppia è adatta o meno. Lasciare un bambino in orfanotrofio pur di non darlo a un gay? Senza considerare che spesso il bambino é figlio naturale di uno dei due membri della coppia e già vive con loro, ma uno dei due genitori di fatto non ha diritti/doveri sul bambino che, se succede qualcosa al genitore naturale, verrà sottratto all’altro non tutelando certo i diritti del minore
A parte un grazie per la ricetta, che priverò di soffritto perché non soffriggo (ma ho trovato un olio con aglio e peperoncino che messo crudo è anche buono), trovo molto interessanti i tuoi spunti.
Mi trovi d’accordo su una cosa: si è completamente perso di vista il senso della questione e, cioè, il benessere del bambino. E non solo per quanto riguarda le adozioni, ma pure per quanto riguarda la fecondazione (di tutti i tipi) e compagnia bella. Prendi una coppia che ha difficoltà a concepire. Piuttosto che pensare alle adozioni (e qui ci torno), investe tempo ed energie per capire chi dei due è il problema e poi inizia a fare una serie di cure ormonali. Avendo problemi alle ovaie e avendo presente cosa significa fare cure ormonali, ho sempre pensato che quelli che si intraprendono questa strada fossero dei folli un po’ egoisti.
Poi sono andata a guardarmi la legge sulle adozioni ed è qualcosa di estremamente datato e inattuale.
Così mi sono chiesta (e ho chiesto ad adulti intorno a me) perché non si aggiorna una legge così vecchia, al posto di stare lì a prenderci tutti per il sederino con la storia di 80 euro o il pollo col pomodoro (no, seriamente, questo mi turba, ma dovrò assaggiare).
Non lo so cosa penso sulle adozioni da parte delle persone gay. Non sono arrivata ancora a una posizione netta. Da una parte, credo che non sia propriamente ideale per il nostro tipo di società (sarebbe ipocrita dire che i bambini non sono cattivi e non farebbero commenti, come li fanno sui genitori anziani, figurarsi su quelli dello stesso sesso), dall’altra però credo che tanti bambini troverebbero una famiglia in cui essere amati e seguiti, senza restare in case famiglia quando va bene (eviterò i commenti a riguardo).
Ti lascio un ultimo spunto. In uno degli ultimi corsi che ho seguito, abbiamo parlato del ribaltamento della figura del padre moderno: a volte è a casa a fare il mammo, a volte è la donna che lavora, a volte è un po’ inetto, sicuramente molto più sensibile rispetto agli uomini di una volta. Dalla mia esperienza, ti posso dire che di Uomini ne vedo ben pochi: quaranta-cinquantenni che non vogliono crescere, sposati che vanno in crisi e cercano le ragazze di vent’anni in meno (o altre donne coetanee se va bene, gli stessi anta-entenni in discoteca… So che sono casi particolari, ma non sono poche persone. Di valori a favore della crescita sana di un bambino ce ne sono ormai pochi. E questo dovrebbe farci riflettere.
Fermo restando il punto che non impazzisco per il pollo
Non avevo finito ma il mio smartphone ha pensato bene di mandarti un’anteprima. Dunque, scartato il pollo, andiamo avanti. Siamo venuti su Con la fissa che un bambino deve avere un padre e una madre. Ma quale padre e quale madre? Io penso che un bambino deve avere qualcuno che lo sa amare come merita di essere amato, che siano un uomo e una donna, una coppia gay o una zia o un nonno purché sia amato e curato, rispettato e purché non serva a soddisfare il proprio egoismo, solo per poter dire “mio figlio” col tono di chi esibisce un trofeo. Per questo sono contraria, fortissimamente contraria, alla fecondazione in provetta, all’utero in affitto, alle mamme-nonne ecc … vuoi un figlio e non arriva? Adottane uno!
Poi per il pollo facciamo che io mangio i peperoni, ok?