Vicini e lontani ai tempi del web

E’ buffo come ogni tanto nei blog “esplodano” delle tematiche, come fossero attacchi di varicella. Il giorno prima niente, il giorno dopo sei pieno di bolle. Forse ci contagiamo a vicenda, come i bambini in una classe. Forse queste tematiche girano nell’aria come i pollini e così si posano sui nasi, scatenando le nostre allergie in maniera quasi sincronica. E proprio come le allergie, queste tematiche sono cicliche, ogni tanto rispuntano fuori.

Una di queste è il rapporto fra reale e virtuale, tra la rete e il mondo. E’ meglio questo, è meglio quello, fautori dell’una o dell’altra, con netta predominanza dei nostalgici, quelli che “noi giocavamo per strada“, “altro che wifi, noi uscivamo la sera” (non sfugge la contraddittorietà del fatto che questo cose spesso le scriviamo su FB!).

A questo proposito ad esempio, è interessante l’esperimento che stanno facendo due miei amici virtuali, che vi invito a seguire. Una coppia che non è una coppia, gli estremi che si toccano, una specie di ossimoro (nel senso che Lei è una blogger eccezionale, una fine narratrice, una poetessa prestata alle cronache cinematografiche, mentre lui è Lui), che ha deciso di scrivere a 4 mani un post al giorno per un mese (ma speriamo continueranno!) su un argomento prestabilito. E…leggete cosa ne sta venendo fuori, ad esempio in questo pezzo.

Certo, chi può seriamente pensare che una tastiera sia meglio di un tavolo e due birre? Che una webcam possa prendere il posto di due mani? D’altra parte non si può negare che i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione, rendono possibili rapporti che fino a vent’anni fa sarebbero stati impossibili. Internet, i social network, i cellulari, le chat, hanno di fatto azzerato le distanze, nel tempo e nello spazio. Posso stare ore ed ore in contatto con una persona che sta a centinaia di kilometri di distanza. Posso, senza esagerazioni, sentire più vicina una persona che abita in un’altra città, rispetto al vicino di casa.

Ma soprattutto, la distanza fisica annullata, può creare una vicinanza ed un comune sentire laddove, paradossalmente, la fisicità può essere un ostacolo. Perché è vero che dietro l’anonimato di una tastiera ci si può mascherare e si può essere “uno, nessuno e centomila”, ma al contrario, questa vicinanza virtuale (ma perché non chiamarla spirituale?) ci può far deporre ogni arma, ci può far uscire dalle nostre costruzioni, ci può spingere ad abbandonare le maschere dietro cui ci nascondiamo, per mostrarci così come siamo realmente.

sedw

 

12 thoughts on “Vicini e lontani ai tempi del web

  1. Mi piace questo parallelismo “virtuale – spirituale”, trovo sia azzaccato così come penso sia superficiale demonizzare e sminuire i rapporti virtuali. Certo non si può chiamarlo amore, però!

  2. gia’, qui siamo come dietro ad una porta, nessuno ci conosce e ci vede e possiamo mostrare la parte piu’ nascosta di noi, quella “veramente vera”, che altrimenti non oseremmo mostrare per discrezione, per timidezza o perche’ non riteniamo gli altri all’altezza di comprenderci. Affidiamo cosi’ la nostra vera essenza a degli sconosciuti virtuali e ci abbandoniamo cosi’ tra le loro braccia senza pudore alcuno.

  3. Ok,ho dovuto rileggere il post 3 volte per rendermi conto che la coppia di cui parli siamo Zeus e io e soprattutto che quelle parole fossero usate per descrivere me…
    Giacani,non so cosa dire… Forse grazie è davvero troppo poco…

  4. Grazie mille. Mi piace quello che scrivi (e non è la prima, né l’ultima, volta che lo dico) e sono convinto anche io che ci sia un nuovo tipo di “amicizia”, quella che ho provato a chiamare Amicizia 2.0. Questa non è un passo avanti, non nel senso classico, diciamo che è un passo diverso.
    La parte ironica della situazione è che, in proporzione, si passa più tempo al cellulare/internet con amici che si conoscono “dal vivo” di quanto non si spenda del tempo “fisico” (nella stessa stanza) con loro. E questo nessuno lo chiamerà “non-amicizia”.

    Vorrei sottolineare una cosa: le parole che hai usato per descrivere Cineclan sono perfette. Di questa collaborazione è il vero motore trainante, l’esplosione.
    Io? Io sono Io.

  5. Da applausi, davvero! Niente altro da aggiungere. Qui dentro, in questo wordpress malefico che ogni tanto mi cambia le impostazioni, sono riuscita a esprimermi in un modo che non mi sarebbe possibile nella vita di tutti i giorni, non dico vita reale perchè anche questa è reale.
    Ho scritto cose di me che non sa neppure la mia famiglia ma va bene così, perchè sto bene io e, sinceramente, mi imbarazza meno di uno psicanalista 😉

  6. Sono rapporti di likes, spinte blu e richieste di amicizia. Poi l’amicizia, quella vera, non so se può nascere lo stesso. Bel post come sempre 🙂

  7. io credo che le amicizie virtuali siano un po’ sospese nel vuoto, nel senso che non passano attraverso il banco di prova della realtà. Ciascuno di noi, certamente del tutto in buona fede, qundo entra nella blogsfera tende a mettere in risalto tutte quelle belle qualità e caratterstiche (fisiche e morali) che crede di avere o aspira ad avere. A volte però sono solo proiezioni che mancano di spessore. Ciò detto ben vengano le amicizie virtuali, purché si ammetta che sono qualcosa di profondamente diverso da quelle reali e che non possono prenderne il posto. E viceversa.

  8. Incontrasi nel virtuale può essere positivo e accorciare le distanze materiali, ma credo che il contatto reale sia la migliore situazione in assoluto. Con alcuni blogger l’abbiamo cercata e per fortuna si è cementata ancora di più quella che era solo un’idea “virtuale”.

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