Ci provi e ci riprovi. Le tenti tutte, dritto e rovescio, di forza e di fino, con lo scontro e aggirando l’ostacolo. Io poi sono testardo, quando mi metto in testa qualcosa difficilmente mi arrendo. Se c’è una cosa che riesce a vincere la mia incrollabile pigrizia sono proprio le imprese complicate. Quelle che mi fanno scattare l’interruttore del coinvolgimento personale, quelle che mi fanno sentire come https://giacani.wordpress.com/2014/05/21/la-rosa-sentinella/ responsabile di qualcosa o di qualcuno.
Succede però a volte che non si riesca. Succede che, per quanto ce l’hai messa tutta, il risultato non arrivi. E tu rimani lì, senza parole, senza energie, senza alternative valide, né reali, né apparenti. Ti accorgi allora che a volte, nonostante la tua smisurata presunzione, devi accettare che le cose stanno così e tu non hai più nulla da fare per cambiarle. Quando hai fatto di tutto, capisci che non hai più nulla da fare. O forse no.
Perché quando hai fatto pace con i tuoi limiti, con la tua impotenza, c’è ancora una cosa da fare. Sperare.
Ed è esattamente quello di cui abbiamo bisogno: non qualcuno che ci trovi la soluzione, ma qualcuno che sia lì con noi mentre non sembra esserci soluzione. Qualcuno che rimanga lì, affianco a noi, nella sconfitta. Con la sua debolezza, con la sua incapacità, con la sua impotenza. Ma nonostante tutto, con la speranza che, all’improvviso, la soluzione arrivi.
Out the blue you came to me, and blew away life’s misery. Out the blue life’s energy, out the blue you came to me.
È vero, bisogna sperare, sperare che si presenti una nuova occasione per riuscirci… e non ci serve qualcuno che porti la soluzione ma che speri con noi 😉
qualcuno che ci dica che non potrà andare sempre male, che ci sarà un happy ending, e che nel frattempo le cose comunque vanno meglio di quel che crediamo.
Esattamente!
Proprio così!
Accettare la sconfitta è già una grande vittoria, perchè non sempre si può realizzare ciò per cui stiamo lottando, neanche se lo facciamo all’estremo. E quando davvero siamo sfiniti e forse la pigrizia è tentatrice, arriva qualcuno e bussa alla porta, ma noi dobbiamo avere il coraggio di farla entrare: la speranza; non ci lascia mai, dobbiamo solo accoglierla.
Bellissimo post.
Nella sconfitta, dopo un iniziale e magari lungo periodo sconforto, son sempre riuscita a ricavare il rinnovamento. Anzi, mi sento di dire che maggiori son state le sconfitte, più radicali sono stati i cambiamenti e se sono la persona di oggi, con una sensibilità imparziale, lo devo più alle sconfitte che alle vittorie.
Se guardo indietro, mi rendo conto che non ho mai avuto vicino nessuno nel momento della sconfitta; sembra che sia un’esperienza alquanto impopolare e proprio per ciò poco condivisibile. Basta accettarla e proseguire facendone tesoro.
Qualcuno che stia con noi….