Rispondere è cortesia, diceva un vecchio adagio. Io sulle risposte non ho difficoltà, anzi. Il problema per me è il chiedere. Non per qualche forma di presunzione che ti fa pensare di bastare a te stesso. Non sono un autarchico! Ho piacere a farmi aiutare e quando qualcuno si offre di darmi una mano non dico mai di no. Soprattutto con gli amici non ho veramente alcuna difficoltà.
Diverso è quando devo avere a che fare con estranei. Chiedere in contesti neutri, come può essere l’ufficio, chiedere per avere qualcosa per me, mi scoccia non poco. Non mi va di passare per petulante. Sul lavoro, così come succedeva a scuola, penso che uno debba ricevere per quel che merita. Io faccio il mio, se poi qualcuno deputato a farlo, lo giudica buono, mi darà il dovuto, altrimenti pazienza. Che senso ha chiedere? Purtroppo però non funziona così e spesso, se non chiedi non ottieni (e a volta neanche basta chiedere).
L’altro giorno, forzando la mia natura, mi sono infilato una bella parannanza gialla davanti ad un supermercato, ho sfoggiato il mio sorriso più convincente e mi sono messo a chiedere “Buongiorno! Vuol partecipare alla raccolta di solidarietà del Banco Alimentare“? Avrei preferito mille volte stare dietro a smistare le cose negli scatoloni, oppure a caricarli in macchina, ma invece c’era proprio bisogno di qualcuno che rompesse un po’ le scatole a chi passava di lì. Perché se non rompi difficilmente qualcuno si ferma.
D’altra parte proprio la giusta causa sorreggeva le mie perplessità, rendendomi intraprendente e non curante delle facce sospettose o delle risposte sgarbate. A proposito della reazione della gente, se ne vedono delle belle. I peggio, in assoluto, sono quelli che non rispondono, ti guardano e passano oltre. Sei straniero? Devo chiedertelo in inglese? Ti si è seccata la lingua? Ecco invece di seguito alcuni dei dinieghi più ricorrenti:
No. Senza altre spiegazioni, onesto. Magari brusco, ma viva la sincerità.
Non ho spicci. Certo, lo capisco, però non ti avevo mica chiesto un euro per le gomme da masticare!
Ho già donato al Carrefour prima. Ma che fai il sabato, il tour dei supermercati?
Ora vado di fretta. Io invece sto qui tutto il giono. Comunque non volevo mica recitarti la divina commedia!
Ma una coppia ha vinto per distacco la coppa della scusa più esilarante. Non stiamo andando a fare la spesa. Ah no? Infatti, è normale entrare al supermercato e non fare la spesa. Che fate, guardate solo le etichette? Controllate gli estintori? O magari salite sui carrelli e giocate a chiapparella?
Altra opzione per la coppia: scroccare assaggi gratis di qualche prodotto che stanno promuovendo.
Hahahaha l’ultima mi ha fatto morire! Aggiungerei il “mi si sciolgono i surgelati” 😀
In genere dopo l’ennesima richiesta rispondo un …no, grazie
Così…no, sta per non posso, mi so stufata sempre di sentirmi chiedere qualcosa…
Grazie, sta per ringraziare comunque di ciò che fa …
Non scoraggiarti, ciò é molto bello
Ciao
.marta
‘azz. e qui, mi tocca ammetterlo, temo ti risulterò (molto) antipatico. io ho più volte ricevuto tale domanda, qua in lombardia è frequente. se posso, evito di rispondere per non dire falsità e per non entrare in polemica. se capita (come è capitato) che le persone insistessero, la mia risposta è: “no, grazie, piuttosto che sostenere il banco alimentare della compagnia delle opere compro il cibo, esco dal supermercato e lo butto nel cassonetto.”. ecco, l’ho detto.
perdonami, ma qua con CL per me è guerra aperta. loro hanno tanti soldi quanta corruzione (e non solo questo). i miei non li avranno.
Qui a Roma in realtà la cosa è stata gestita dalla Caritas. Certo se me l’avessero chiesto quelli di CL (ma qui da noi fortunatamente non sono così presenti come a Milano) gli avrei rifilato una bella pernacchia!
Ecco io ho risposto così….Ho già donato al Conad prima. Non perchè faccio il giro dei super, sono monogama anche in questo, ma semplicemnte perchè accompagnavo un’amica che non aveva l’automobile a disposizione, e siccome chi chiedeva è stato abbastanza insistente, dopo avrgli detto no grazie ho dovuto motivare (però era vero).
In questi casi, purtroppo, si apre sempre la caccia alla risposta “più incisiva e meglio motivata”, con risultati a dir poco ridicolo.
La coppia, in definitiva, vince su tutti.
Mi hai ricordato quando lavoravo per enti umanitari fuori dai supermercati e le risposte erano esattamente identiche a queste! Io ora non riesco a non fermarmi quando incontro cose del genere perché conosco la frustrazione di venire ignorati da tutti, magari poi non dono nulla, o poco, perché purtroppo non ho molto, ma almeno mi accorgo della loro esistenza!
Questa è una classica scusa! Con me l’hanno usata svariate volte!