All’Old Trafford di Val Melaina va in scena il classico United City. Il City, nella classica casacca White Light Blu, scende in campo in formazione tipo: in porta Alessandro Buffon, terzino destro Federico Gentile, terzino sinistro Emanuele Cabrini, al centro Francesco Baresi e Federico Costacurta, metronomo della squadra Gabriele Marchisio, vicino a lui Leonardo Veron e Davide Pirlo, dietro le punte Filiberto Baggio, davanti Francesco Candreva e Alessandro Higuain. Lo United si presenta invece con le casacche da trasferte, nere come la schiena di un bacarozzo.
Spalti gremiti, folta rappresentanza della tifoseria avversaria, campo in perfette condizioni, temperatura ideale. Dopo l’esecuzione degli inni e lo scambio di gagliardetti fra i due capitani, si parte: il City attacca verso curva sud, come al solito, il calcio d’inizio è appannaggio dello United. Le squadre sono contratte, la posta in gioco è alta, il nervosismo tangibile. Le ruggini dell’andata covano sotto la cenere.
Parte bene il City che gioca palla a terra e si rende pericoloso soprattutto con Ale Higuain che ha voglia di spaccare il mondo e cerca il dialogo con Fili Baggio e Magna Candreva. Su un rilancio errato però passa in vantaggio inaspettatamente lo United: Fra alza il braccio come Baresi, ma l’arbitro non ci casca. Il City non si perde d’animo e continua le sue trame, da un’invenzione di Fili nasce il goal del pareggio dopo che uno scatto bruciante di Magna semina due difensori e il venditore di Amburger che stranamente gioca in porta con lo United. In uno sfortunato contrato a centrocampo con Gabriele il centrale dello United (che all’andata si era macchiato di un gesto antisportivo) riporta un brutto incidente che lo costringe ad uscire. Sulla destra Federico randella come se non ci fosse un domani, a sinistra Lele nonostante abbia invertito gli scarpini sgroppa su e giù come suo solito.
Ristabilito l’equilibrio il City insiste e sul sinistro di Leo Veron capita la palla del vantaggio che però finisce sul fondo. E come spesso accade nel calcio, goal sbagliato goal subito: su una nuova disattenzione nasce il nuovo vantaggio dello United, poco prima che l’arbitro fischi la fine delle ostilità, mandano le squadre negli spogliatoi e i tifosi a prendere il famoso thè caldo. Il mister Pino affila le armi e prepara la controffensiva.
La ripresa inizia con lo stesso tema, il City fraseggia bene palla a terra, lo United si affida a lanci lunghi per saltare il centrocampo e servire le punte. Il City fa la partita, ma i suoi uomini migliori sembrano un po’ sottotono: Fili gira a largo, Magna pensa al rinnovo del contratto o all’interrogazione di matematica e Ale Higuain sente forse la mancanza di Leon, stranamente assente dagli spalti. Per fortuna prende in mano la situazione il perno della squadra, Gabriele Marchisio, leader silenzioso, ma onnipresente, che alla fine di una caparbia azione riesce a siglare il pareggio con un sinistro da appena fuori area.
Il pareggio galvanizza il City, lo United è alle corde, a parte un paio di punizioni dal limite non riesce più a ripartire. Salgono in cattedra i frombolieri del City: Fili sembra cervo che esce fuori di foresta, come diceva lo zio Vujadin, Ale Higuain comincia a prendere la mira ed il goal del sorpasso è bello che fatto. Lo United non ne ha più, il City dilaga, prima con un tiro da fuori del capitano Leo che di giustezza infila l’angolino del povero venditore di Amburger, poi ancora con Ale che pregusta sempre più le chiome blu dei Mister, come da scommessa di inizio anno.
Partita finisce quando arbitro fischia (sempre per citare il compianto Boskov), risultato senza appello, 5 a 2 per il Montesacro City che riscatta così la sconfitta dell’andata, consolida il quarto posto e aumenta i rimpianti per un campionato che forse avrebbe potuto prendere un’altra piega. Le prossime sfide contro la prima e la seconda in classifica capitano proprio a proposito per confermare o per smentire certe ipotesi. C’mon guys! Continuate a farci sognare!
Val melania…bei ricordi!
Complimenti per la partita 😉
Anch’io oggi partita di calcio, ma del nipotino che fa seconda elementare 🙂
La mia cronaca suonerebbe tipo così:
Sciami di puffetti che si accalcano intorno ad una palla, carini carini, ma forse pensavano fosse rugby. 🙂