Del perdere e del perdonare

Non sono belle le sconfitte. Perdere non piace a nessuno, inutile discutere. Soprattutto quando perdi immeritatamente o quando qualcosa o qualcuno ti porta via qualcosa a cui tenevi moltissimo. Ed in occasioni così è naturale, quasi inevitabile, tentare di recuperare, non accettare la sconfitta e cercare la rivincita. O la vendetta. Ma purtroppo non c’è rivincita e non c’è vendetta che possa restituirti quello che hai perduto.

Ma non è facile arrendersi alla sconfitta: sta scritto anche nella Bibbia, occhio per occhio, dente per dente. E lo sappiamo che l’occhio tolto al vicino non servirà affatto a restituirci la vista, né la serenità perduta. Lo sappiamo, ma l’ingiustizia subita ci brucia dentro e fin da piccoli ci hanno insegnato a chiedere la rivincita, a riprovarci ancora e ancora, fino a pareggiare i conti.

Invece, anche se è difficile, anche se fa male, quando perdi qualcosa o qualcuno, devi lasciarlo andare. Devi prendere su di te la sconfitta e buttartela dietro le spalle. Tirare una riga e ricominciare un nuovo capitolo. Forse non è un caso che perdere e perdonare abbiano una radice comune, perché anche perdonare è perdere qualcosa. Anzi è scegliere di perdere qualcosa. Per voltare pagina, per guardare il futuro e lasciare andar via il passato.

Lo devi fare per te. E nessuno può farlo al tuo posto. Devi farlo per te e per nessun altro. Perché tanto niente e nessuno ti ridarà quello che hai perso. Ma soprattutto perché devi ricominciare a vivere. Perché te lo meriti. E perché tu sei esattamente il contrario di quelle persone che racconta Pasolini: sgomitatore sociale, vincitore volgare e disonesto, falso ed opportunista, nevrotico del successo. Tu non sei affatto così. E allora, lasciati alle spalle ciò che hai perso, apri nuovi spazi per cominciare una storia nuova.

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11 thoughts on “Del perdere e del perdonare

  1. E se pensiamo a quando è stata scritt…ancora calza alla perfezione, quindi non è cmbiato nulla.
    Pasolini, grande mente, grande cultura.

  2. Mi piace anche l’idea che lo sconfitto abbia il coraggio di prendersi tutte le colpe. Non accampa scuse, non scarica la colpa sugli altri.
    Stima a Pasolini per la altissima vocazione etica.

  3. “Forse non è un caso che perdere e perdonare abbiano una radice comune, perché anche perdonare è perdere qualcosa. Anzi è scegliere di perdere qualcosa. Per voltare pagina, per guardare il futuro e lasciare andar via il passato.” Bellissima 🙂

  4. si può perdere solo ciò che ci appartiene. ci appartiene solo ciò che non si ama. L’Amore è il contrario del possesso, il possesso è l’antitesi della libertà. Insomma, perdere ha il suo bel perché 😉

  5. Parole sante. Difficilissime però da tradurre in pratica. L’orgoglio ferito vuole la rivincita, e così spesso ci si rovina l’esistenza. Non parliamo poi del continuo rimuginare “e se avessi detto/fatto questo o quest’altro…”. Un nervo scoperto pronto ad esplodere.

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