Mi fa impressione pensare che in realtà sono nato in un’altra epoca. Guardo mio figlio a 15 anni e ripenso all’estate dell’81, quando avevo io la sua età. Eravamo andati in vacanza ad Alassio: per la prima (ed anche unica) volta i miei avevano abbandonato la comodità del litorale romano per avventurarsi in un posto completamente diverso. Con la nostra 127 celestina ci mettemmo in cammino lungo l’Aurelia in un viaggio che non finiva mai. In quel mese di agosto, oltre a godere il mare, girammo molto, visitando da Genova a Ventimiglia, tutto quello che c’era da vedere.
Staccammo da tutto. Quei 500 km da Roma era come se ci avessero portati in un’altra dimensione, lontana da ogni cosa o persona della nostra quotidianità. Per un mese non sentii nessuno, amici, parenti, conoscenti. Forse un po’ mi mancavano, ma era così, un dato di fatto. Ora mio figlio chatta con i suoi amici di classe, si vede su Skipe con quelli del mare e condivide su FB le giocate che fa alla PS con gente che neanche conosce. 35 anni fa chi avrebbe mai pensato che si potesse essere in contatto quotidiano con qualcuno d’altra parte del mondo? Che avremmo potuto condividere con filmati e foto le nostre giornate, raccontando ogni singola emozione?
Nell’estate dell’81 c’era stato da poco l’attentato al Papa, l’anno prima l’URSS aveva invaso l’Afghanistan e c’era stato il boicottaggio delle Olimpiadi, la guerra fredda rischiava di diventare calda da un momento all’altro. Cosa avremmo detto se ci avessero detto che trent’anni dopo il comunismo non esisteva più e noi avremmo avuto paura dei mussulmani? Che i nostri anziani sarebbero stati assistiti da un esercito di polacche o rumene e che interi quartieri delle nostre città sarebbero stati pieni di negozi cinesi?
Cominciavano a prendere piede le prime televisioni private, mezza Italia era stata inchiodata in una diretta TV interminabile quando un povero bambino era caduto dentro un pozzo a Vermicino. Come avremmo reagito se ci avessero detto che avremmo avuto a disposizione informazioni, testi, immagini, in tempo reale su qualsiasi argomento? E se ci avessero detto che avremmo avuto centinaia di canali TV, liberi e a pagamento, tematici e generici?
Sempre qualche mese prima il referendum sull’aborto aveva mandato un chiaro segnale verso un’Italia sempre più laica. Ma chi avrebbe pensato che avremmo avuto matrimoni fra persone dello stesso sesso, che avrebbero avuto tranquillamente anche dei figli?
Le Brigate Rosse stavano per essere spazzate via, la contestazione aveva fatto il suo tempo, arrivava l’epoca dell’edonismo reaganiano. Ma se ci avessero detto che Grillo, sì, quel comico che faceva “Te la do io l’America” avrebbe guidato il primo partito d’Italia, che sarebbe stato l’avversario di una cosa che riuniva insieme la Dc, il Pci, il Psi e tutti gli altri partiti esistenti, chi ci avrebbe creduto? Chi avrebbe creduto che una parte d’Italia avrebbe chiesto la secessione?
Sono passati solo 35 anni, ma il mondo è cambiato più di quanto non fosse successo nei duecento anni precedenti. Lo strappo che ha creato internet e la rete è paragonabile forse alla scoperta del fuoco o all’invenzione della ruota. Cosa è rimasto uguale? Già una volta mi ero divertito a trovare le 10 cose che non cambieranno mai, ma rispetto al 1981 cosa posso dire sia rimasto invariato? Se Lele avesse fatto il classico starebbe traducendo il greco usando il Rocci. Appena può corre a tirare calci ad un pallone. Il Boss fa concerti che durano 4 ore. Nella carbonara non ci va né l’aglio, né la cipolla. Poco altro. Però chissà, se avessi ancora la 127 celestina, un salto ad Alassio ce lo farei volentieri un’altra volta.
No non l’avremmo mai detto. Tra l’altro la fantascenza ha previsto molte cose ma non mi pare abbia mai previsto qualcosa di simile ad internet. Un altra cosa che mi chiedo è se in futuro i giovani faranno considerazioni analoghe alle tue quando si volteranno indietro
Io nell’81 avevo solo una manciata di anni ma sai che quelle cose che hai citato tu me le ricordo tutte?
E, alcune, sono contenta di averle vissute…non c’era la tecnologia che c’è adesso ma i migliori rapporti umani che mi ritrovo oggi li ho costruiti proprio in quegli anni lí.
In genere, quando i cambiamenti accelerano è una preparazione alla prossima catastrofe. Enorme, per esempio, fu il progresso tecnologico alla fine dell’Ottocento: gran parte delle più importanti comodità moderne risale a quel periodo, come la macchina per cucire, il treno, l’automobile, il telefono, il cinema, l’impiego su larga scala del piroscafo, il telegrafo (più pratico di Internet perché non ha bisogno dei fili), ecc…
Il nuovo secolo comincia col disastro del Titanic e con la Prima Guerra Mondiale, che segnarono la fine di un’epoca ottimistica come poche…
Riusciremo noi a scongiurare i rischi legati ad una velocità eccessiva?
Ma basta solo pensare a vent’anni fa, io ero all’università ed avevo il mio primo cellulare, un mattone che non inviava neppure gli sms. Mi ricordo con emozione quando l’allora Infostrada introdusse gli sms… che innovazione!
E ancora più recente, sei anni fa quando ho conosciuto il mio attuale compagno: non c’era whatsapp… pensa soltanto a come whatsapp ha cambiato il modo di relazionarsi tra le persone (notevolmente in peggio, peraltro)
Insomma, questa velocità è davvero allucinante… chi disse “fermate il mondo, voglio scendere”? 😀
Che bel post nostalgico😍
Nel paesino dove abito io, internet “veloce” è arrivato soltanto nel 2010. Il che vuol dire che prima di allora lo pagavamo ad ore: niente tempo a cazzeggiare, che se stavi troppo la bolletta cresceva a dismisura e i tuoi ti buttavano fuori casa. La tesina di maturità l’ho preparata così: “muoviti a scaricare quello che ti serve che stai pagando 1 euro all’ora”. Insomma, per me sono passati soltanto 6 anni, in cui è cambiato tutto davvero. Se raccontassi alle me di sei anni fa che ora indosso un braccialetto al polso che mi segna quanto e come dormo, i passi che faccio e il battito cardiaco e mi aiuta a curare la tiroide… Pura fantascienza!
Sai cosa? Come tutte le rivoluzioni ha i suoi pro e i suoi contro. Mi manca l’idea di uscire al sabato sera, ritrovo solito posto solita ora e sai già che c’è qualcuno che ti aspetta, senza dover controllare l’ultimo collegamento su whatsapp. (Scusa, ma leggere ciò che hai scritto mi ha generato una botta di nostalgia che mi sembra di avere 80 anni. Davvero bel post!) 🙂
Abbiamo in comune la 127 celestina e l’anno di nascita (evidentemente). Tutto è cambiato,ma non le cose veramente importanti (come il Rocci😉). Per dire, mio figlio ha dato l’esame di Storia Romana col mio stesso prof,esattamente 29 anni dopo…
Fantastico!
Fantastico questo tuffo nel passato e questo parallelismo con il presente. Al Rocci intramontabile e alla 127 che ha avuto anche mio papà .. Ho avuto un sussulto! Bravo Romolo, bellissimo post!