Un luogo non è più soltanto uno spazio qualsiasi dopo che ci sei stato una volta. Perché ci aggiungi il tempo che ci hai trascorso, le cose che hai pensato quando eri lì, le persone che erano con te, le cose che hai mangiato, quelle che hai bevuto, le canzoni che hai ascoltato, i sentimenti che hanno attraversato la tua mente e il tuo cuore. Il luogo tiene con sé tutti questi fili e li conserva fino al tuo ritorno.
Per questo ritornare nei luoghi non significa solo rivedere cose già viste, ricordare storie già vissute o rivivere emozioni passate. Non è solamente questo. Significa soprattutto ritrovare le tracce del tuo io, che è rimasto impigliato nei dettagli più insignificanti di quel luogo, recuperare piccoli pezzetti di te che avevi inavvertitamente lasciato lì. Anche se in realtà recuperarli non è il verbo giusto perché oramai non fanno più parte di te, ma appartengono a quel luogo.
Cercare di riprenderli sarebbe come voler raggiungere un arcobaleno. E’ bello, lucente, sta lì di fronte a te, vedi l’inizio, vedi la fine, ma se provi a raggiungerlo si allontana sempre di più. Ma anche se devi arrenderti al fatto che non lo prenderai mai, resta bello lo stesso. Proprio come i pezzetti di te impigliati nei luoghi dove ritorni. Anzi, forse sono belli proprio per questo. Perché non potrai riprenderli più. Puoi solo fermarti di fronte a rimirarli, accenderti una sigaretta e pensare che sì, in fondo va bene così.
C’è una sola cosa sulla quale avrei da ridire: i dettagli non sono mai “insignificanti”, specie se poi nel loro insieme ti permettono di scrivere ciò che scrivi .
Sì, questa cosa la sento molto
Bello 😃😃😃
Grazie amica mia!
leggerti è come bere un bicchiere di acqua fresca in una giornata a 40°, si riprende fiato
Grazie!
Che meraviglia questo post!
Solo tu hai la capacità di passare dal serio al faceto, da post introspettivi a post minchioni senza farmi annoiare mai.
Buongiorno, amico mio!
😊
Giac, è sempre un piacere leggerti. Anche se a volte lascio solo un like perché non vorrei rovinare un bell’articolo