Abbiate pietà!

Abbiate pietà dei timidi che spesso vengono confusi con i maleducati. Pietà di chi non saluta perché non riesce a guardare gli altri negli occhi e quando cammina di fronte vedi che vorrebbe diventare invisibile, galleggiando nell’aria come un palloncino.

Abbiate pietà di chi è stonato e nonostante tutto continua a cantare. Forse lo sa anche lui che farebbe meglio a sussurrare la melodia fra sé, ma è anche vero che non possiamo essere tutti Luciano Pavarotti e invece dobbiamo essere convinti che abbiamo bisogno della voce di tutti.

Abbiate pietà di chi è stanco. Certi pesi che porta tutto il giorno sulle spalle non si vedono: non sono visibili, non per questo non sono pesanti. Se noi non siamo in grado di vederli, non siamo in grado di aiutare a portarli. Non vediamo le cause, almeno cerchiamo di non ignorare le conseguenze.

Abbiate pietà del ragazzino che non è capace a giocare a pallone. Ognuno segue i miti del suo tempo e se è vero che non possiamo essere tutti Cristiano Ronaldo, è altrettanto vero che a volte la voglia, la tenacia ed i polmoni possono sopperire ai piedi buoni.

Abbiate pietà del vecchietto col cappello che cammina a trenta all’ora in mezzo alla carreggiata. Lo so, lo so, questo è proprio un fioretto, una di quelle cose che poi magari, ripensandoci alla fine della giornata ci fa guardare allo specchio e pensare che in fondo non siamo poi così male.

Abbiate pietà delle incomprensioni, perché sono quasi inevitabili. La comunicazione è un processo complesso, pensiamo tutti di essere in grado di capire e di spiegarci con gli altri, ma mica è sempre vero.

Abbiate pietà delle paure, anche se a volte nascono solo dalle ombre. Forse dietro quelle ombre ci sono ricordi che non conosciamo. E poi soprattutto, noi vediamo le ombre, ma non le montagne che le hanno proiettate.

Abbiate pietà di tutti, perché come scrive giustamente Eskhol Nevo, in fondo non siamo noi a suonare la musica, noi al massimo possiamo scegliere come ballarla. E su questo dovremmo essere giudicati.

Infine, soprattutto, abbiate pietà di me. Lo so, a volte sono insopportabile, ma d’altra parte spesso sono io il primo a non sopportarmi!

“C’è un amore che non muore mai, più lontano degli dei, a saperverlo spiegare che filosofo sarei!”

P.s. Per Suzie…c’è un limite a tutto!

11 thoughts on “Abbiate pietà!

  1. Quando un bischero scrive articoli come questo ed altri ancora, dovrebbe almeno il buongusto di stare in silenzio ed accogliere i calorosi applausi che si merita, Invece lui si scusa pure! Anche stavolta, Giac, mi sei piaciuto. Però avrei due appunti. Il primo sul vecchietto che guida al centro della carreggiata ai 30/h. È per caso lo stesso che mette la freccia ad ogni curva anche se non c’è nessuna direzione a ds o a an da prendere? È quello che curvando si piega tutto come per aiutare l’auto nella manovra? Vado all’inferno se ne butto giù qualcuno dal dirupo (di solito te li trovi davanti in montagna) ?
    Secondo appunto, devo aver pietà anche di Salvini?

  2. Va bene tutto, ma il vecchiarello che, puntualmente nei pressi del semaforo (che era verde. ERA…), procede in mezzo alla carreggiata a velocità che il mio tachimetro segna a motore appena acceso, non mi muove ad alcuna pietà, bensì muove parecchi santi e cherubini dal calendario nella sua direzione, con tanto di gesto accompagnatorio.
    Se poi il vecchiarello al volante indossa il cappello, allora levati!
    Su SalvatecidaSalvini ti sei salvato in “PS”. 😉

  3. Assolutamente credibile! Pure Ghandi avrebbe sbottato in romanesco (che per un indiano potrebbe essere l’omologa del nostro “parlare in turco”)

  4. Io li ho scoperti un paio d’anni fa e mi hanno colpita moltissimo. Avrei partecipato volentieri al tour che hanno fatto di recente, ma non sono riuscita ad organizzarmi 😦 Però ho ripiegato, vivendo una delle piú belle serate della mia vita, a luglio andando al concerto di Steven Tyler all’Auditorium col mio ragazzo la sera prima del nostro primo anniversario!

  5. Davvero bello, una specie di mantra. E come un mantra ti fissa alcune immagini dentro. D’ora in poi con i vecchietti che vanno a trenta all’ora placherò il mio istinto milanese che porta inevitabilmente la mano sul clacson… Buona serata Romolo!

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