Resoconto semiserio di 3 giorni a New York / 1

Il nostro soggiorno a New York comincia in un altro Stato e più precisamente a Hoboken, ridente cittadina del New Jersey che si affaccia di fronte a Manhattan da cui è divisa dall’Hudson. Un amico che ha dei parenti lì mi aveva suggerito questa soluzione, che ha alcuni benefici, ma anche degli indubbi svantaggi. Avevamo preso un bell’appartamento ad un prezzo che senza dubbio a Manhattan non avremmo trovato e la sera eravamo nella cittadina che ha dato i natali a Frank Sinatra, in una zona molto tranquilla, a cinquanta metri dal famoso Mago delle torte, di cui abbiamo saggiato le indubbie capacità.

Lo svantaggio maggiore è stato il fatto che, pur essendo a 15 minuti di metro dal centro di Manhattan, le linee che collegano Hoboken non fanno parte del circuito cittadino di New York. Hanno lo stesso prezzo (una corsa 2,75 dollari), ma non rientrano nell’abbonamento settimanale, che con 30 dollari è indubbiamente la soluzione più economica per girare la Grande Mela. E poi certo, girando tutto il giorno, una volta tornati a casa la sera, difficilmente ti vien voglia di uscire nuovamente e tornare a NY per un giro notturno. Insomma, pro e contro. Non so se rifarei la stessa scelta, però doveste fare un giro da quelle parti, comunque un salto lì ve lo consiglio.

Vedere NY in tre giorni, se escludiamo i musei come avevamo deciso fin da subito, è abbastanza soddisfacente. Ovviamente ci si potrebbe rimanere una settimana e più e non correresti il rischio di annoiarti, ma con un programma ben definito, si riescono a vedere le maggiori attrazioni anche con soli tre giorni. Il primo giorno abbiamo girato a piedi nella zona centrale di Manhattan: Broadway, Times Square e zone limitrofe, partendo ovviamente dalla mitica 5th Avenue.

Rispetto a 25 anni fa mi ha fatto tutta un’altra impressione: caotica, piena di gente, ma tutto sommato tranquilla. Quell’inquietudine generale che ricordavo aver provato allora, quel senso di insicurezza generale, non l’ho proprio avvertito, né girando per le strade, né in metropolita. Sarà che allora eravamo giovani e sprovveduti, che non avevamo poi girato il mondo più di tanto, sarà che ormai con internet e un telefono in mano azzeri qualsiasi distanza, in ogni caso mi è sembrata quasi familiare. Nel pomeriggio siamo saliti sulla Freedom Tower, il grattacielo che ha preso il posto delle Torri Gemelle, con un panorama mozzafiato su tutto il circondario.

Nella salita in ascensore fino al 101 piano viene proiettato sulle pareti l’evoluzione dello skyline di NY ad un ritmo accelerato, dagli inizi del 900 ad oggi: il tutto in meno di 30 secondi! Veramente emozionante.

Il secondo giorno l’abbiamo dedicata a Upper Manhattan. Siamo arrivati ad Harlem, visitando la grande cattedrale cattolica costruita dalla fine dell’800 fino agli anni 50: la più grande Chiesa del mondo la definiscono. Non so se sia così, ma indubbiamente è gigantesca (come quasi tutto, del resto).

Abbiamo girato un po’ per il quartiere e poi ci siamo infilati nel Central Park, dove abbiamo fatto un bel percorso fra i luoghi più famosi del parco.

La mattina del terzo giorno siamo andati a Downtown, visitando il World Trade Center e il Memorial delle Torri Gemelle

Poi un po’ di shopping a Century 21 un outlet fornitissimo dove soprattutto i marchi americani si comprano ad ottimi prezzi. Nel pomeriggio immancabile giro in barca alla Statua della Libertà e poi a Ellis Island, il punto in cui gli immigrati erano tenuti in quarantena e dove veniva deciso il loro destino: accolti o rifiutati!

Il quarto giorno avevamo l’aereo per Phoenix dove sarebbe cominciato il nostro giro per i parchi, ma nella mattinata abbiamo fatto in tempo a fare un ulteriore salto a NY per vedere più da vicino il famoso Ponte di Brooklin

Come dicevo, NY si fa conoscere ed apprezzare anche con un tempo così ridotto. Le distanze non sono poche, ma con la metropolitana si gira abbastanza bene in tempi ragionevoli e poi ovviamente si cammina tanto! Gli efficientissimi smartphone ci hanno documentato una media di 13 kilometri al giorno, con il picco di 18 il primo giorno. Ci ritorneremo, perché vale la pena calarsi meglio nella realtà cittadina, ma come primo assaggio soprattutto per i ragazzi, possiamo ritenerci soddisfatti. E poi questo era appunto solo il trampolino di lancio verso la meta vera e propria: nel pomeriggio siamo tornati a Newark e ci siamo imbarcati per la tanto desiderata Arizona!

12 thoughts on “Resoconto semiserio di 3 giorni a New York / 1

  1. Bravo bravo bravo. Per ora non ho in mente un viaggio a NY. Ci sono già stata e credo valga la pena vederla ma, come dici tu, è tutto troppo grande…

  2. huuum… certo bella deve essere bella, ma docdici ore di volo per me che ho paura di cadere, sono un’eternità. Per fortuna tu sai raccontare il luogo moooolto bene 😉

  3. Non mi arrivano le notifiche dei nuovi articoli, sarà andato in vacanza anche WordPress 🙄
    Non sono mai stata e non andrò mai in posti così belli se non grazie a questi splendidi racconti

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