Così mi distraggo un po’. Perché in fondo anche a questo serve lo scrivere: una distrazione relativa, perché mi sembra che non si riesca a scrivere altro rispetto a quello che succede…persino in un blog orgogliosamente minchione come questo! Ma in fondo scriverne è un po’ esorcizzarlo. E poi è una delle poche cose che ancora si riesce a fare: sperando di contagiare un po’ di ottimismo.
Si esce poco la sera compreso quando è festa e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra
Come scrivevo l’altro giorno, quando la tempesta sarà finita e potremo gustare nuovamente tutte le piccole grandi cose belle che colorano le nostre giornate, ricorderemo questo periodo un po’ come ricordiamo quelli delle Torri Gemelle o dei terremoti. Ci sarà un prima e un dopo Coronavirus e come per le precedenti esperienze è probabile che il dopo non sarà identico al prima.
Speriamo di mantenere questo senso di comunità che si avverte nell’aria in questi giorni, a tutti i livelli. Quando si vivono queste esperienze collettive si avverte più forte la necessità di far parte di un qualcosa di più grande di noi. Siamo un animale socievole, naturalmente portato a far parte di una comunità, di una tribù e nei momenti di pericolo questo bisogno ancestrale viene fuori declinandosi nelle forme moderne: la nazione, la religione, l’azienda, la squadra di calcio. Abbiamo la necessità di essere un noi, per vivere insieme il momento di difficoltà e poi poter dire di averlo affrontato e superato.
E si farà l’amore ognuno come gli va.
Eh però l’amore si può fare anche mentre c’è la tempesta, mica bisogna aspettare che finisca! Che diamine, va bene limitare i rapporti, mantenere le distanze di sicurezza, però io direi anzi che visto che si deve stare a casa….e voi mi direte, allora chi è single? Va be’, che devo dirvi tutto io? In fondo come diceva il grande Woddy, il sesso è come il bridge: se non hai un buon partner, spera almeno in una buona mano.
E senza grandi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppi furbi e i cretini di ogni età.
E certo di cretini ne abbiamo visti a frotte! Sono venuti fuori come le lumache dopo la pioggia: virologi, esperti di malattie infettive, gente con il posto fisso che si vanta di stare a casa (che vuoi l’applauso? Un pubblico encomio?), gente che si vanta di uscire nonostante i divieti (chi pensi di essere, il Robin Hood degli untori?), chi si lamenta del governo per avere lasciato tutto aperto e il giorno dopo per aver chiuso tutto.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento di essere qui in questo momento. Vedi, vedi, vedi, vedi vedi caro amico cosa si deve inventare per poter riderci sopra, per continuare a sperare
Sono contento di stare chiuso in casa con le persone che amo di più su questa terra? E come potrei non esserlo? Dovrei ringraziare perchè queste giornate potrebbero essere un dono, anche se non richiesto. Non ci riesco perché la preoccupazione è tanta e penso anche a tutte le persone a cui tengo che invece sono lontane, a volte anche da sole. Ma devo ammettere che io sono un privilegiato e forse per questo riesco ancora a scherzare e a scrivere minchiate sul blog, continuando la mia missione, che come orma sapete è spandere luce e dolcezza su questa terra.
E se quest’anno poi passasse in un istante vedi amico mio come diventa importante che in questo istante ci sia anch’io
Esserci è fondamentale. Non farsi passare addosso le situazioni, la vita, gli eventi, ma esserci. Soprattutto nella vita delle persone, perché ci si può essere pur stando a 500 km di distanza. Proprio perché costretti ad essere lontani possiamo sentire la mancanza e insieme la vicinanza: possiamo farci sentire presenti, possiamo esserci. Eccome se si può esserci!
L’anno che sta arrivando tra un anno passerà io mi sto preparando è questa la novità
Passerà questa specie di incantesimo, questa bolla spazio temporale che ha momentaneamente fermato il tempo, passerà la tempesta, come dicevo all’inizio e niente sarà più lo stesso, inutile negarlo. Utilizziamo questo tempo per prepararci, perché possiamo uscirne più forti, più consapevoli di tutte le cose belle che abbiamo, da quelle più importanti a quelle più banali. E se poi riusciremo a continuare a fare la fila con la pazienza, l’educazione e il sorriso come in questi giorni, allora forse davvero non sarà stato tutto vano.
Approvo. E credo, anzi spero, che il dopo-virus sia l’inizio di una vita nuova, che ci serva di lezione per evitare tanti errori. Se poi si portasse via Trump potrei perfino essere indulgente con lui…
Anch’io sento forte il senso di appartenenza alla comunità. Anzi, a diverse comunità: quelle degli amici, dei colleghi che in questo momento sono in prima linea, e quella più ampia di italiani, e più ampia ancora di esseri umani. Manteniamo la vicinanza perché ne abbiamo bisogno per combattere la paura, e ringraziamo Skype, FaceTime, sistemi vari di videochiamate, anche di gruppo, che ci consentono pure di vederci…
Dopo, sarà un mondo diverso. Lo penso anch’io. Lavoriamo per renderlo migliore!
Un abbraccio.
Sì Chiara, con l’impegno di tutti ce la faremo….andrà tutto bene!
“penso anche a tutte le persone a cui tengo che invece sono lontane, a volte anche da sole.”
Eccomi, perché io lo so di essere una delle persone a cui tieni, lo so. 😊
Sola e lontana dalla famiglia. È dura Ro’, ma ce la farò!
Certo che ce la farai! Ce la faremo, andrà tutto bene e lo ricorderemo e lo racconteremo, dicendo “io c’ero”!
Altro gran bel pezzo, Giac!
Grazie! Dove sei ora, Finlandia o Veneto?
Prigioniera a Verona…sigh…:(
Mannaggia! Che invece forse in Finlandia la situazione è più tranquilla….dai, passerà!
Il morbo e’ arrivato anche là…stanno iniziando adesso a chiudere le attività. Io sono un animale in gabbia, pensa che di mio sarei sempre in giro in mezzo alla natura… Grazie, stay safe anche tu!