Ma che te cori?

Io capisco lo sport, capisco il mantenersi in forma, per il colesterolo un po’ di moto è essenziale, anche per le vene varicose, le emorroidi e tante altre cose. Ma che ve correte? Improvvisamente vi siete tutti scoperti maratoneti, emuli di Forrest Gump, tifosi di Gelindo Bordin, seguaci di Abebe Bikila. Ma guardate che ve fa male eh! Soprattutto se non siete allenati, magari non vi prendete il virus, ma un bel coccolone non ve lo leva nessuno!

Che poi, come sempre da noi, soprattutto in situazioni come queste, visto che non potevamo prendercela con nessuno, ecco che questi Filippidi de noantri sono diventati i nuovi untori, i colpevoli di ogni nefandezza, dagli al corridore, vile e traditor! Ma sul serio pensate che la colpa della diffusione del virus sia da ascrivere a questi poveretti, sbuffanti come un facocero in calore, sudati e puzzolenti come un ornitorinco bagnato?

Che questa improvvisa voglia di correre sia abbastanza curiosa e certamente immotivata è un fatto. Ma se qualcuno non riesce a stare in casa tra mogli querule e figli petulanti, se trova in questo modo un buon motivo per farsi una doccia, diciamoci la verità, a parte il fatto antiestetico di vestirsi come un rumeno daltonico e ubriaco, che male fa? E non mi venite a dire “ma se tutti ci mettiamo a correre allora….” allora che? Se ognuno si mettesse a correre a dieci metri di distanza dagli altri, il mondo continuerebbe ad andare come va. Non mi pare che il virus si propaghi correndo! Cerchiamo di mantenere la lucidità, anche se mi rendo conto che non sia facile.

In definitiva, mi sembrano esagerati entrambi gli atteggiamenti e non mi voglio schierare né con i corridori, né con gli anticorridori. Da parte mia, da impenitente calciatore, se non ho una palla da rincorrere, non ci trovo alcun gusto. Una volta correvo dietro le belle fanciulle, oggi mi può capitare a volte la mattina. Dopo il caffè. Ma non per allenarmi……….

 

 

16 thoughts on “Ma che te cori?

  1. Non so, è una di quelle stagioni in cui tutti devono obbligatoriamente trovare da ridire su tutti, di quelle che stiamo attraversando da non so quanti anni.
    Dal mio punto di vista il mio momento critico è stato quando ho letto sull’ineffabile FB un tale che si lamentava di chi faceva la spesa frivola invece di comprare cibo sano: “non mi sembra che patatine e coca cola siano un’emergenza da dover uscire”. Cioè, ma uno potrà mangiarsi quel che gli pare o è troppo pretendere?

  2. Da domani parte la chiusura di attività non essenziali, ma io a lavoro ci devo ancora andare pur non producendo né cibo né medicinali 🤦
    Per quanto mi riguarda già da un paio di settimane ho iniziato a uscire solo per prima necessità, ma questo non sembra averlo recepito nessuno, son tutti in giro! Vediamo se da domani cambierà!

  3. No ma intelligenti come sono hanno già superato la soglia critica secondo me 😅 Però di fatto è un continente meno denso quindi vedremo! Voi fate i bravi e resistete mi raccomando!

  4. Love!! Finalmente una risposta sensata! Evinco che il tuo nucleo familiare sia normale e in armonia, come il mio. Ma è anche vero che tanta gente che ora deve stare 24/7 magari in pochi metri quadri insieme a familiari pesantoni sbrocca seriamente 🙂

  5. Sì, certamente è così. Noi per il momento reggiamo bene, speriamo che questi provvedimenti diano presto i risultati sperati, ma qui a Roma fino ad oggi (🤘🏻) la situazione sembra sotto controllo

  6. Pingback: E’ stata la tua la colpa? | Viaggi Ermeneutici

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