Quasi tutte le seconde volte

E sono ormai convinto da molte lune dell’inutilità irreversibile del tempo”

Le seconde volte hanno sempre un sapore diverso. C’è maggiore consapevolezza e minore magia, nel bene e nel male. La prima volta hai più aspettative o più paura, perché non sai come sarà, non sai esattamente quello che ti aspetta. Le seconde volte hanno il gusto del già vissuto, sei più certo dei tuoi passi, tutto quello che succede in qualche modo sarà solo una conferma, non ti troverà impreparato. I deja vu risvegliano la nostalgia dei tempi andati, che spesso rende bello anche quello che bello non era affatto.

Il secondo innamoramento, il secondo viaggio, la seconda colonscopia. Le belle esperienze speri sempre possano succedere nuovamente, anche se sai che non potranno essere belle come la prima volta. Al contrario le vicende negative, una volta superate, speri non ricapitino più, anche se sai che non saranno così orribili come avevi pensato la prima volta. Nel bene e nal male, le seconde volte hanno un’intensità minore, perché hanno perduto il fuoco della novità e rientrano nelle esperienze già vissute.

Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Come sarà questo secondo lockdown? Mi auguro di non vedere di nuovo la caccia alle penne lisce nei supermercati e sono quasi certo che nessuno si metterà a cantare in balcone. Ci sarà più tolleranza verso i runner e meno pazienza per chi se ne va in giro senza mascherina. Ci arriviamo tutti più stanchi e probabilmente più fatalisti. Diciamo la verità, chi era così esageratamente ottimista da pensare che non sarebbe successo?

Ma la domanda vera è un’altra: sarà efficace? Riuscirà a fermare quest’incubo e a farci tornare alla vita normale? Perché invece l’altra sensazione già vissuta, è proprio l’inutilità, la paura che come la volta scorsa avremo molto da perdere e poco da guadagnare. Ma d’altra parte dipende da noi, esclusivamente da noi e come diceva il grande Marx (Groucho, ovviamente) “non vorrei mai far parte di un club che accettasse fra i suoi soci uno come me“.

12 thoughts on “Quasi tutte le seconde volte

  1. Grazie Giac dei sorrisi che mi strappi talvolta leggendo le tue riflessioni ermeneutiche. 🙂
    Come stavolta: c’e’ da piangere, ma tu mi hai fatto sorridere perche’ l’hai messa giu’ cosi’. Non ci resta che consolarci con l’ineffabile Sade: “It’s never…as good as the first time”.

  2. Questa situazione era pianificata da anni, si sapeva che sarebbe successo (o per l’influenza o con altrei pretesti)… a me, come ad altre persone, il secondo e i futuri lockdown non danno/daranno il senso del deja vu. L’ingenua soltezza delle masse sì…

  3. La prima volta era tutto tanto strano, la seconda… che ti devo dire, la definirei principalmente triste, proprio per la stanchezza del lungo periodo e un vago sentore d’inutilità.

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