Del dormire sul pavimento, del cambiare l’ordine delle cose

Bisogna saper planare sulle cose con un cuore senza macigni (Italo Calvino)

C’è chi pensa di trasgredire simulando un Battesimo e chi si traveste da donna per dire cose troppo sagge (o troppo scontate) se dette da un uomo. Chi si stupisce del Papa che va in TV e chi si stupisce delle domande che gli fanno. C’è chi crede sia tutto un complotto, Mourinho se la prende con gli arbitri e qualcuno pensa addirittura che i 5 stelle dovevano ribaltare il sistema. Con le mani, con la testa, con i piedi, con il cu…ciaociao.

E’ chiaro che le cose e gli eventi, assumono un significato diverso a seconda del contesto in cui si svolgono: ci sono modi e tempi giusti per fare o per dire (quasi) qualsiasi cosa. E la notizia, la fonte della meraviglia di qualcosa, accade proprio quando, più o meno volutamente, si sbagliano questi modi o questi tempi. Quando si sbaglia contesto.

Lo si può fare per volontà di trasgressione o per sciatteria. A volte semplicemente per sbadatagine. Oppure sbagliando prospettiva. Perché la vita non è una formula algebrica. E a volte è sufficiente cambiare l’ordine delle cose, per avere esiti completamente differenti. Non ci credete?

e sarebbe molto semplice! vivere questo vorrebbe dire: essere affannati, pieni di sensi di colpa senza colorare le giornate con tutta la bellezza

Dipende da noi. Siamo noi che scegliamo e nessuno può farlo al posto nostro. Possiamo prendere ogni cosa e fuggire, possiamo decidere di rinunciare a tutto, dormire sul pavimento per inseguire l’amore. Ad esempio possiamo scegliere di leggere quelle frasi dal basso in alto.


Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.

2 thoughts on “Del dormire sul pavimento, del cambiare l’ordine delle cose

  1. Orazio diceva che il segreto della poesia non è tanto dire cose nuove ma dire le stesse vecchie cose di sempre, con le stesse vecchie parole di sempre, usando un ordine nuovo.

  2. Orazio diceva che il segreto della poesia non è tanto dire cose nuove ma dire sempre le stesse vecchie cose, con le stesse vecchie parole, in un ordine nuovo.

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