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Il kalashnikov e il lecca lecca

È vero che in questi ultimi anni ci sono state molte guerre: Siria, Afghanistan, Cecenia, diversi Paesi africani, ma è evidente che un conflitto all’interno dell’Europa ci colpisca e ci coinvolga in maniera diversa. Non vedo dove sia lo scandalo. Il mio prossimo, letteralmente, è colui che mi sta vicino, che mi tocca, che è in contatto fisico con me.

Quindi, mentre da noi ci si preoccupa perché il costo della benzina tocca punte mai viste, mentre qualcuno comincia a fare scorte neanche fossimo di fronte ad una carestia, io non riesco a non smettere di pensare a questa bambina, con il Kalashnikov e il lecca lecca. Alla sua infanzia rubata, che comunque vada a finire questa guerra, non tornerà mai più e segnerà in maniera irrevocabile la sua vita. Vorrei prenderla fra le braccia e stringerla forte. Vorrei dirle che questo orrore passerà e che di fronte a lei ha tutta una vita. Vorrei riuscire a convincerla, ma soprattutto vorrei crederci anche io.

12 thoughts on “Il kalashnikov e il lecca lecca

  1. Vorrei crederci anche io, Romolo e capisco il tuo desiderio di abbracciare quella bambina, lo avverto anche io, come se in lei ci vedessi mia figlia, ma anche me stessa resa piccola di frote all’orrore della guerra…

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  2. Sarebbe bello un mondo dove tutte le persone hanno un’infanzia regolare, genitori, fratelli, sorelle, amici, scuola, giochi, hobby, ecc. Ma purtroppo sappiamo che non è e non è mai stato così. Specialmente adesso che a momenti non esistono più le famiglie i giovani crescono traumatizzati più che mai, anche senza guerra. Lo dice uno che ha qualche problemuccio a causa di genitori separati da quando era in fasce. Detto questo, la foto di una bambina col fucile resta davvero qualcosa di atroce, vorrei che uno in particolare ci pensasse sopra, Putin.

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