Ci sono luoghi del cuore, che vanno al di là della geografia e più in generale della dimensione spaziale. Possono essere luoghi della memoria o delle prospettive, concrete ed insieme irreali, utopie o progetti, promesse e ricordi. Come già sapranno i più affezionati viaggiatori ermeneutici, salvo rare eccezioni, questo non è un blog di viaggi: non lo è soprattutto se intendiamo per questo i classici resoconti con itinerari, suggerimenti o riferimenti utili per visitare qualche luogo esotico.
Salvo rare eccezioni dicevo, perché invece qualche resoconto (molto poco attendibile) di luoghi in cui mi capita di andare lo avete letto fra queste righe (per chi volesse approfondire sono tutti i post catalogati come “Diari di viaggi”). Finita l’emergenza Covid, quasi tre anni dopo, avevo davvero bisogno di tornare a viaggiare. E il primo desiderio che volevo realizzare era quello di tornare a Gerusalemme.
Ci ero stato circa tre anni fa e ve lo avevo raccontato in questo post https://viaggiermeneutici.com/2019/03/13/resoconto-semiserio-di-4-giorni-a-gerusalemme-prima-parte/ e poi in quest’altro https://viaggiermeneutici.com/2019/03/15/resoconto-semiserio-di-4-giorni-a-gerusalemme-seconda-parte/. Gerusalemme però non è solo un luogo geografico.
Puoi essere credente o ateo, puoi appartenere ad una o all’altra delle grandi religioni, oppure ad una delle diverse confessioni cristiane, chiunque tu sia, qualsiasi sensibilità tu abbia, non puoi non subire il fascino di quel luogo. Nonostante o forse anche di più, per le sue enormi contraddizioni ed i suoi conflitti irrisolti: quel posto è sacro, in qualsiasi modo tu possa cogliere o vivere questa sacralità. Il cristiano inginocchiato, il mussulmano steso a terra, l’ebreo ortodosso dondolante o persino l’ebreo ateo che festeggia lo Shabat facendo un girotondo. Ognuno, a modo suo, esprime e riconosce di essere di fronte a qualcosa (o forse meglio a Qualcuno) che va oltre, che trascende la realtà.
Datemi retta, andateci! Da soli o in gruppo. Qualcuno mi chiede se sia pericoloso. Sì, lo è, ma ne vale la pena, ne vale assolutamente la pena. Ed è per questo che ci sono tornato oggi ed per questo che farò di tutto per tornarci domani.



Bellissimo. E be’, qualcosa che ci lega a quel posto c’è. Se non la fede individuale, almeno la cultura alla quale apparteniamo. E’ una roba che tengo in canna, aspettando tempi migliori. Mai dire mai.
Buon per te Romolo che hai potuto fare questo bellissimo viaggio. Non oso immaginare come ci si debba sentire immersi in quelle atmosfere!!!! Grazie per le stupende foto ❤
Ne sto approfittando perché c’è lì un mio amico sacerdote che ci ha ospitato anche questa volta. Poi girare con qualcuno che sta lì è tutta un’altra cosa
immagino faccia una grande differenza. Guarda tutto bene così poi ci racconterai ancora!! 🙂
Gerusalemme ti entra sotto la pelle, nell’anima, la respiri e ne senti sempre la nostalgia…
Che meraviglia Ro’!😍
Te l’ho già scritto di là, tu fai sempre i viaggi che vorrei fare io! Andrò anche a Gerusalemme, prima o poi (intanto fra un mese vado a New York! 😜❤️)
Daje! Aspetto le foto, di qua e di là! ❤️
È il mio prossimo viaggio, previsto per settembre!! Sarà in parte lavoro (vado per una conferenza), ma poi resterò ad esplorare.
E ne avrai da esplorare!
Splendide foto e post scritto divinamente, complimenti amico mio! 🙂