Vuoto a perdere

La colpa, caro Bruto, non è delle stelle nostre, ma di noi stessi che ne siamo subalterni” (W. Shakespeare, Giulio Cesare)

Accadono cose in questo nuovo inizio (perché anche voi ormai l’avete capito che l’anno comincia il primo settembre, vero?). Muoiono regine che sembravano eterne, risentiamo mirabilanti promesse pre elettorali che si ripropongono come una peperonata andata a male, gente che si lamenta del tempo (signora mia, che caldo che fa e che umidità, mica è normale), le giornate cominciano ad accorciarsi e le gonne ad allungarsi. Ma soprattutto mi sembra chiara una cosa. Non possiamo far altro che perdere.

Per dirla meglio, in tutta la vita non facciamo altro che perdere: le cose, gli amici, i posti di lavoro, i treni, le parole. Perdiamo di vista, perdiamo le occasioni, perdiamo le partite, perdiamo le staffe e qualche volta perdiamo anche di peso. Il ché non è neanche male.

Ma al di là di tutto, potremmo anche dire che la vita è un percorso per imparare a perdere. Detta in altro modo, la vita dovrebbe abituarci, dovrebbe insegnarci, il cambiamento. Ogni cosa cambia, anche quelle che sembrano immutabili. Ma mentre i cambiamenti provocati e voluti da noi si accolgono facilmente, quelli che arrivano dall’esterno sono spesso inaccettabili.

Il mondo cambia, le situazioni, le persone, noi stessi cambiamo, perdendo quello che avevamo e quello che eravamo. Ma se accettiamo il cambiamento, anche la perdita entra in un’altra ottica. Quella della libertà. Accettare il cambiamento significa riconoscerci liberi, dalle situazioni, dalle persone, dalle idee consolidate, dalle sicurezze. Senza continuare a riempire i vuoti con cose, situazioni, persone che non servono.

Per questo dobbiamo imparare a cambiare, anche se significa il più delle volte perdere qualcosa. Ma l’obiettivo è non perdere noi stessi. E imparare la libertà. Che è faticosa, come il cambiamento, ma è anche l’unica strada per arrivare ad essere felici. E allora vale la pena almeno provarci.

4 thoughts on “Vuoto a perdere

  1. Pingback: Non è vero che perdiamo | Diemme - La strada è lunga, ma la sto percorrendo

  2. “Accettare il cambiamento significa riconoscerci liberi, dalle situazioni, dalle persone, dalle idee consolidate, dalle sicurezze. Senza continuare a riempire i vuoti con cose, situazioni, persone che non servono“. Non potrei essere più d’accordo, anche se è una lezione difficile da imparare. Grazie di cuore per questo tuo post. 🙂

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