Si sente spesso dire che dovremmo imparare a vivere l’oggi, cogliendo ed assaporando le gioie del presente, senza farci catturare dalle ansie del futuro e senza cadere nella nostalgia dei tempi andati. La realtà è che nello scorrere del tempo la nostra mente, come un sole che parte ad est e finisce il suo percorso ad ovest, si sposta da ieri a domani con grande facilità. Il nostro sguardo fermo sul presente, come il sole perpendicolare a mezzogiorno, dura solo un attimo fugace. In ogni età il momento in cui viviamo è intrinsecamente legato al già vissuto e a quello ancora da vivere.
Da bambini, poi da ragazzi, siamo proiettati nel futuro, vorremmo bruciare le tappe. Vedo l’ansia di mio figlio che tra qualche mese diventerà maggiorenne, che ovviamente non vede l’ora di poter guidare la macchina o di firmare da solo le giustificazioni a scuola. Poi, passano gli anni, ci lasciamo alle spalle i vari traguardi, dagli enta agli anta e più o meno inconsciamente, cominciamo a ricordare e rimpiangere il passato, molto più di quanto ci proiettiamo nel futuro. Mio padre, novantanni suonati, vive giustamente nei suoi ricordi più belli e per quanto sia soddisfatto di quel che ha, nulla di quello che vive o che assapora, può essere paragonato con quello che fu. Su queste basi sembra quindi un’utopia riuscire a mettere da parte le speranze del futuro e le nostalgie del passato, per rappacificarci con il presente.
In realtà però che presente sarebbe se non avessimo più ricordi dei nostri ieri e speranze per il domani? Non sarebbe forse un oggi che non ha più nulla da dire? La verità è che il desiderio per quel che sarà e la dolce nostalgia di quel che è stato fanno parte integrante del nostro oggi, lo rendono più ricco, gli danno sapore, come la lontananza di un luogo o di una persona ce le fa apprezzare anche di più dell’averle sempre sotto mano.
Quest’inverno, prendendo spunto da alcune piccole cose, vi avevo raccontato come secondo me, mentre il mondo intorno a noi cambia rapidamente e radicalmente, quelli che restiamo uguali siamo noi stessi (per chi se lo fosse perso, lo potete leggere qui). Ne sono sempre più convinto. Aggiungiamo giorni, abbiamo nuovi ieri da ricordare e nuovi domani da aspettare, ma in fondo i nostri oggi sono sempre gli stessi. Dobbiamo semplicemente prendere coscienza che la felicità sta proprio qui.