Ci sono più inizi e fini di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia

Quindi volete dirmi che oggi, 21 dicembre inizia l’inverno. Ma come inizia? Perché, ieri cos’era estate? Non dico che dovrebbe essere già finito, ma almeno essere a buon punto! In effetti questa storia degli inizi e delle fini è sempre controversa. Quando comincia una storia d’amore? E quando finisce? Usiamo degli espedienti, prendiamo come punti di riferimenti fatti o date così per praticità, ma in fondo lo sappiamo bene che sono delle approssimazioni.

Se ci pensate persino la data forse più basilare che c’è, il compleanno, è comunque una convenzione. Esistiamo già nel grembo materno, proviamo sensazioni, ci nutriamo: da quando cominciamo a farlo? E chi lo sa! Anche gli artifici giuridici introdotti ad esempio nella legge sull’interruzione di gravidanza, la si pensi in un modo o in un altro, non ci danno una certezza assoluta sul momento in cui si può dire che cominci in modo inequivocabile la nostra esistenza.

E se gli inizi sono sempre incerti, lo sono anche le fini. La fine di un sogno, la fine di una partita (aridaje co’ sto calcio….scusate, ma questa vittoria al 97esimo mi ha lasciato una dose di endorfine che mi sto ancora godendo), la fine di un’amicizia. La morte, potreste dirmi, è l’unica cosa definitiva, anche se per chi crede quello in realtà è un inizio (per la Chiesa è il Dies Natalis e infatti dei santi si festeggia la data di morte, mica quella di nascita). Ma poi in realtà quando cominciamo a morire?

Per questo il solstizio di inverno, mi piace pensarlo non come il principio dell’inverno, ma come l’inizio della sua fine: da domani le giornate cominceranno lentamente ad allungarsi di nuovo. E quindi, sarà pure vero che come diceva Albanese mancano 4 giorni a Natale, ma in ogni caso, con la mia filosofia posso sognare che la primavera in realtà, sia dietro l’angolo!