Mantieni la calma e vai avanti

Ci sono volte in cui sarebbe bello poter fuggire. Come dicevo nell’Elogio della Fuga, quando il gioco si fa duro, le persone intelligenti si alzano dal tavolo, ringraziano tutti e se ne vanno. Perché il più delle volte non ne vale mica la pena, sapete. Il guaio è che però tutta la retorica del coraggio, l’educazione al sacrificio, la tensione alla vittoria che chi più chi meno abbiamo avuto tutti, ci impediscono di attuare questa semplice strategia di sopravvivenza, che tanti guai e tante gastriti ci eviterebbe.

Altre volte però fuggire non è proprio possibile. Al di là delle remore, al di là degli scrupoli. Metti che sei circondato dal mare, oppure da monti inaccessibili. Metti che non hai proprio vie di fuga e stanno per bombardare la tua città, la tua terra, le tue cose. Che fare?

Nell’aprile del ’39 il Ministero dell’Informazione britannico, con l’approssimarsi della guerra, decise di produrre un poster che avrebbe dovuto essere esposto a Londra per tranquillizzare la popolazione. I poster furono progettati per avere un aspetto uniforme, con un messaggio dal re al suo popolo. Poi in realtà questi poster non furono distribuiti e rimasero chiusi nelle stanze del Ministero dove riemersero addirittura agli inizi degli anni 2000 diventando un oggetto di culto, a causa di una campagna pubblicitaria. Ed ora imperversano ovunque, soprattutto nei social network, con mille varianti più o meno serie.

Quindi, ricapitolando, se nella vita ti stanno per bombardare, dai retta a me, se puoi, scappa. Fregatene dell’orgoglio, metti in salvo i tuoi cari e dattela a gambe. Ma se scappare non è possibile, allora fischietta, fai finta di niente, aspetta che il bombardamento finisca e spera che la bomba colpisca un po’ più in là. E almeno finché il cielo non ci cada sulla testa, mantieni la calma e vai avanti. Magari canticchiando i Queen.

 

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