51 Montesacro tutto cominciava

Chissà come sarebbe stata la storia se non fossi nato qui, all’ombra del Cuppolone. Se non fossi cresciuto nel quartiere più bello, più fintamente snob e più autenticamente amabile della città più bella del mondo.

E chissà se non mi fossi innamorato di Tex, se non fossi stato della Lazio, se non avessi inseguito le nuvole, se non avessi amato i sentieri delle montagne, i profumi del vino, il ritmo del rock, l’adrenalina che ti dà il tirare calci ad un pallone.

Chissà se avessi preferito il chi o il cosa, il quando o il dove. Chissà come sarebbe stata se non avessi scelto sempre il perché. Chissà se avessi preferito l’oggettività nei giudizi, invece della presunzione dell’essere di parte. Se non mi fossi intenerito di fronte all’affetto smisurato ed incondizionato dei cani e non mi fossi emozionato di fronte a una puntata di Grey’s Anantomy.

Chissà se fossi stato intonato, se avessi saputo parlare le lingue, se avessi imparato a nuotare, se non avessi avuto paura delle analisi del sangue, se mi fosse piaciuto il latte. Se avessi imparato a dire di no. Se fossi stato un po’ più coerente e un po’ meno fedele.

Chissà se non ci fosse stata Ale. Questa però è la cosa fra tutte che riesco ad immaginare di meno.

Insomma, sarei potuto essere un altro. Invece eccomi qui. Da 51 anni, su per giù sempre lo stesso. Grazie ai miei compagni di viaggio, a chi c’è oggi e chi c’era da ieri, a chi c’è sempre stato e a chi continuerà a starci. Il viaggio continua!