Hacker russo nun te temo

Amici servizi segreti bulgari, non sparate più al Papa ma dedicatevi al Pipppero.”

Questa settimana, come ampiamente documentato da giornali e televisioni, il sistema informatico delle Ferrovie dello Stato ha subito un attacco informatico che ha messo temporaneamente in tilt la biglietteria ed anche i sistemi di informazione nelle stazioni. Dietro l’attacco sembrerebbe esserci un gruppo di pirati informatici russi che avrebbe chiesto un riscatto di 5 milioni di euro. La richiesta di riscatto per sbloccare il sistema sarebbe stato inviato attraverso il canale Telegram ai tecnici delle ferrovie. Fin qui la notizia ufficiale.

Sembra però che questa notizia, che ovviamente avrebbe dovuto rimanere riservata, sia stata, non si sa come, non si sa da chi, resa pubblica e qualche smanettone informatico abbia cominciato ad inviare messaggi agli hacker russi. Qualche insulto, qualche incoraggiamento all’Ucraina, ma ad un certo punto lo spirito umoristico italico, reso forse più pungente dalle recenti disavventure calcistiche, ha alzato il livello.

Ma non ti vergogni all’età tua a stare tutto il giorno a giocare con il computer?”

Fatti una vita, segaiolo che non sei altro”

Ti piace vincere facile? Te la prendi con le Ferrovie Italiane, perché non provi ad hackerare la CIA?

Peccato che gli hacker russi non sembrino avere un grande senso dell’umorismo e l’abbiano presa così male da raddoppiare la richiesta da 5 a 10 milioni, incolpando le povere FS di aver divulgato la notizia. Ma tutto è bene quel che finisce bene: le FS hanno assicurato di non aver versato neanche un euro, ristabilendo la funzionalità del sistema grazie al lavoro dei propri tecnici informatici.

Una risata vi seppellirà! Saremo pure fuori dal mondiale, abbiamo i sistemi informatici impenetrabili come la difesa della nazionale, dovremo ritirare fuori le candele per illuminarci, ma almeno la soddisfazione di spernacchiare i pirati russi ce la siamo tolta!

Non scopate coi fascisti!

Tutt’al più passate insieme lo straccio. Con la camicia nera, così non si vede se si sporca. O al massimo fatevi aiutare a spolverare. Con il Fez secondo me verrebbe via anche la polvere più nascosta. Potete stirare insieme o fare la lavatrice. Fatevi portare la spesa, fategli sparecchiare, stendere i panni, piegare i calzini, ma scopare niente, non se ne parla. Me l’immagino la scena, con il povero camerata privato degli affetti più cari:

  • Tesoro non fare così, dai, una volta ho persino votato per Saragat!
  • Orrore, orrore, allora sei pure socialdemocratico!
  • Ma no, dai non prenderla così. Alle elementari la maestra mi aveva pure insegnato Bella ciao!
  • Niente da fare, non m’incanti!
  • Pensa che da piccolo mio cugino mi ha pure regalato la squadra di subbuteo della Dinamo Mosca!
  • No, niente!
  • E in cameretta avevo pure il poster di Che Guevara!
  • Ho detto che non te la do!
  • Ma allora che devo fare? Dimmi, dimmi che devo fare!

P.S. Cara Cecilia. Io non ti conosco, ma non posso non volerti bene. Sei la figlia di Gino, una volta ho persino dato il 5 per mille ad Emergency, state in posti pericolosissimi, aiutate gli ultimi, ci siete là dove non c’è più nessuno, in mezzo ai malati, le bombe, le epidemie, la fame, la carestia. Siete degli eroi. Ma io dico: c’era proprio bisogno? Con questo clima avvelenato, con quei scemi che inneggiano a Tito e alle foibe, con Burlesquoni che torna in auge, Salvini che gioca a fare il leader, con la gente che ha paura, che è pronta a credere al primo imbecille che promette quello che non può mantenere. C’era proprio bisogno? Dice, ma era una battuta. Be’, non faceva ridere. Ma era una battuta! Cecilietta cara, per caso vuoi metterti a fare il comico? Mi pare che abbiamo bisogno di tante cose in questo Paese, di tantissime. Di comici no, ne abbiamo fin troppi.

PPSS. Ringrazio Alessandra del blog https://intempestivoviandante.wordpress.com/ e anche la Dama di https://ladamadistratta.wordpress.com/ che mi hanno fatto delle osservazioni utili ad esprimere meglio quello che avevo in testa. E quindi, sulla base anche di quello che discutevo con loro, cara Cecilia, se tu fossi mia figlia (quindi io sarei Gino Strada? Fico!) e quindi ai miei occhi fossi la più bella ragazza del mondo (come lo possono essere solo le figlie agli occhi dei padri) ti direi, “bella di papà, non farei tanto la schiffettosa. Lo dice pure il proverbio, chi disprezza compra. In fondo, puoi sempre provare a fargli cambiare idea. E magari davvero poi gli insegni Bella ciao”.