Ad esempio quelli che fanno la fila da Starbucks

Io non ho nulla contro quelli che fanno la fila da Starbucks per comperarsi un caffè americano e pagarlo 1,80, il 90% circa di più di quanto pagherebbero un buonissimo espresso italiano in qualsiasi bar nei dintorni. Non ho nulla neanche contro quelli che si mettono in fila alla Apple quando esce l’ultimissimo modello dell’Iphone, che costa su per giù quanto una settimana di vacanza in qualche bellissima isola greca. Ognuno spende i suoi soldi come crede.

Non ho nulla nemmeno contro quelli che non leggono un libro dai tempi delle medie ma non si perdono una puntata di Uomini e Donne o dell’isola dei famosi. Ognuno spende il suo tempo come vuole.

Niente da ridire neanche con chi si fa le sopracciglie a ali di gabbiano o si fa tatuare due ali di angelo dietro la schiena (giuro, li ho visti quest’estate!). Ognuno è libero di mostrificarsi fare del proprio corpo quello che vuole.

Non ho nulla perfino contro quelli che ascoltano Despacito o A Capoeira, ma poi credono che Pink Floyd sia una marca di deodoranti. Ognuno è libero di ascoltare quel che preferisce.

Con una qualche fatica debbo dire che non ho nulla nemmeno contro chi crede agli oroscopi ma non crede ai vaccini. Ognuno è libero di credere in quello che vuole (c’è pure chi crede che il goal di Turone era buono, figuriamoci un po’!).

Diciamo solo che ho qualche difficoltà ad accettare che il loro voto conti quanto il mio. Sono tempi difficili, come cantano i REM ma ci sto lavorando. D’altra parte la saggezza si acquisice con gli anni ed io sono solo un giovane cinquantenne. Datemi tempo!

P.S. Questo post nasce da un simpatico scambio di battute in quel di faccialibro con la mia carissima gemellina Chiara: evidentemente quando ci hanno separato alla nascita, da una parte è fluita la minchioneria e dall’altra la lungimiranza. Indovinate a me qualche parte è toccata?