Svegliatemi quando gennaio finisce (oppure quando tornate a casa)

Chissà cosa pensano i cani, quando ci guardano uscire e gli diciamo “stai buono che noi torniamo subito”. La mia ha quell’aria un po’ offesa e un po’ interrogativa, si fida e non si fida, è contenta così se ne va a dormire, ma le dispiace rimanere sola. Rimane in quella terra di mezzo in cui non sai bene se conviene andare avanti o restare indietro. Come quando esci fuori e metti la mascherina. Da una parte ti rompe, ti appanna gli occhiali, ti sembra che ti tolga il respiro, dall’altra però ti protegge, come la coperta di Linus, con la mascherina sei invincibile, non ti può capitare nulla.

Sono due bugie e tu lo sai, però ti piace crederci lo stesso: non ti protegge da tutto, ma neanche ti soffoca, ti appannano gli occhiali, non il cervello, per questo ti rendi conto che è giusto portarla e sono scemi quelli che non lo fanno. Atti di fiducia ragionata li chiamo io. Se il governo prolunga lo stato di emergenza fino al 31 gennaio non può certo farci piacere, ma in cuor nostro sappiamo che alternative non ce ne sono. E così, come Rose se ne va a dormire quando usciamo, perché nonostante una percezione del tempo sicuramente diversa dalla nostra, comunque in cuor suo sa che torneremo, così dobbiamo fare anche noi.

Ce ne andiamo a dormire, in attesa che qualcuno ritorni, in attesa che finisca gennaio, come il settembre dei Green Day. Nel frattempo il salsiccione dal ciuffo biondo si sarà tolto dai piedi, sarà arrivato Natale e avremo visto i botti di capodanno, chissà magari indossando mascherine, che non ci impediranno però di brindare ad un nuovo anno. Passerà anche gennaio e ci sveglieremo e continueremo a farci domande senza risposta: chissà cosa pensano i cani, quando ci mettiamo la mascherina?

Summer has come and passed, the innocent can never last, wake me up when September ends