“Ora che ho imparato a sognare non smetterò”
Pensando a questo 2015 che arriva l’unica cosa certa è che non sarà come ce lo stiamo immaginando. Sarà più bello o più brutto, ma certamente diverso. Ci sorprenderà come questo freddo improvviso quando tutti stavamo lì a lamentarci che ormai l’inverno non esiste più. E come questo freddo, ci troverà impreparati, poco attrezzati, confusi: qualcuno contento, qualcuno no, un po’ come sempre la vita (perché come dice saggiamente il mio amico Forrest, “Life is like a box of chocolates, you never know what you’re gonna get“!).
Ritroveremo un equilibrio, che come sempre verrà fuori dopo una serie di avanti e indietro, dopo essere andati a destra e a sinistra, su e giù. Perché contrariamente a quanto possiamo pensare, l’equilibrio non è mai statico. Un equilibrio precario, transitorio, problematico, sempre dinamico. Ma che ci farà andare avanti, nonostante tutto.
Come ho sentito dire a Nicola Gratteri (grande magistrato antimafia, che insegue i malavitosi in giro per il mondo e ha quindi modo di vedere molte nazioni), con tutti gli handicap, con tutte le brutture e i mali che affliggono la nostra povera Italia, restiamo il Paese in cui si mangia meglio, il Paese in cui ci si veste meglio, il Paese in cui la gente si lava di più. Perché nonostante tutto siamo il Paese del bello, dell’arte, del gusto. E per quanto avvolti nella corruzione come una cotoletta nella panatura, siamo ancora capaci di far emergere persone come lui. O come Raffaele Cantone. Finché avremo uomini così c’è ancora speranza nel futuro.
“Ma perché, tu credi nel futuro?” “Certo! Almeno finché lui crederà in me“.
Per questo ce la faremo. Come sempre. Con qualche lamento, con qualche raccomandazione, con qualche recriminazione, ma soprattutto con qualche colpo di genio inaspettato. Ce la faremo. E lo scriveremo qui, nei blog che sono gli specchi delle nostre vite. Forza amici miei, buon 2015 a tutti!
“Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto” (Nazim Hikmet)