E’ meglio aver amato e perso che non aver mai amato (Alfred Tennyson)
Tutto quello che non è stato detto galleggia nell’aria senza cadere a terra, ma senza neanche essere portato via dal vento. Può essere la materia più leggere ed insieme quella più resistente, come quei granelli di polvere che si muovono senza un percorso, senza una meta, intorno a noi, invisibili finché non li vedi controluce.
E in effetti, rileggendo molti di questi 800 post del blog, mi capita di vedere controluce le parole non scritte, quelle che stanno dietro alle lettere, le intenzioni non dichiarate, i retropensieri. A volte mi ricordo i motivi e le occasioni che mi suggerirono di scrivere in quel modo ed anche quelle che mi spinsero a non scrivere in un altro. Perché le parole non dette non sono solamente degli scarti da buttare via, a volte costituiscono la cornice invisibile dentro cui abbiamo creato il posto per quello che abbiamo scritto.
Per comprendre appieno certe situazioni è proprio nel detto che dobbiamo guardare, perché costituisce la condizione di possibilità di cogliere il significato reale delle parole espresse. E ripensando a quello che è successo in alcuni momenti della mia vita, mi rendo conto con rammarico o con gratitudine del non detto che ha accompagnato i miei discorsi. Rammarico per quello che andava detto e gratitudine per quello che non andava detto, perché certo non è mai una scelta semplice individuare l’uno o l’altro.
Il non detto è ciò che ancora resta da dire e ciò che invece non andrà mai detto, perché in realtà già detto, seppur non a parole. Il non detto quindi è una finestra aperta, sono i prossimi post che scriverò, le parole urlate, quelle cantate e quelle solo sussurrate.
Ma è inutile girarci intorno, il non detto è anche nel nostra passato. E se quel vecchio poeta inglese ha detto una cosa giusta (ed io credo profondamente che sia così), per comprendere appieno la nostra storia ed i nostri ricordi, per renderli vivi anche per l’oggi ed il domani, dovremmo recuperare anche tutto il non detto perché comunque ne fa parte, la costituisce e la determina allo stesso modo di quello che invece abbiamo espresso apertamente.
Ci sono cose in un silenzio
Che non m’aspettavo mai,
Vorrei una voce
E improvvisamente
Ti accorgi che il silenzio
Ha il volto delle cose che hai perduto
Ed io ti sento amore,
Ti sento nel mio cuore
Stai riprendendo il posto che
Tu non avevi perso mai
Non avevi perso mai
Non avevi perso mai